Scoppia il panico tra gli italiani con il Ministero della Salute che ha deciso di richiamare questo formaggio andando a indicare che non si deve mangiare. Scopriamo di cosa si tratta più da vicino.
Ore di apprensione in tutta Italia dopo l’avviso diffuso dal Ministero della Salute: un formaggio è stato richiamato con la raccomandazione esplicita di non consumarlo. La notizia, rimbalzata rapidamente tra social e chat di quartiere, ha scatenato un’ondata di preoccupazione tra i consumatori, molti dei quali stanno in queste ore rovistando in frigorifero e in dispensa per verificare di non avere il prodotto interessato. L’indicazione delle autorità è chiara: evitare di mangiare il formaggio richiamato e attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nell’avviso.

Il Ministero ha attivato la consueta procedura di sicurezza alimentare, che prevede un richiamo a tutela dei consumatori ogni volta che sussista anche solo un sospetto di non conformità potenzialmente dannoso per la salute. Si tratta di una misura precauzionale e tempestiva, finalizzata a interrompere la catena di consumo fino a quando non siano state completate le verifiche tecniche e sanitarie. In questo frangente, gli operatori della filiera – dal produttore ai punti vendita – sono stati allertati per rimuovere il prodotto dagli scaffali.
L’invito rivolto ai cittadini è di controllare con attenzione quanto acquistato di recente, conservando scontrini e imballaggi originali per poter verificare i dati essenziali del prodotto e, in caso di corrispondenza, riportarlo al punto vendita. La raccomandazione di non consumarlo è tassativa. In caso di dubbi, è opportuno contattare il servizio clienti dell’esercizio dove è avvenuto l’acquisto o consultare gli avvisi aggiornati pubblicati sul portale del Ministero della Salute.
Di quale formaggio si tratta: marca, lotti, stabilimento
Secondo quanto comunicato, il richiamo riguarda due lotti di formaggella a latte crudo del Caseificio Sociale Valsabbino. L’avviso diffuso dal Ministero della Salute specifica che il ritiro è stato disposto dal produttore dopo il riscontro della presenza di Listeria monocytogenes in uno dei due lotti; il secondo è stato richiamato in via del tutto precauzionale. Il prodotto è commercializzato in forme intere dal peso di circa 1,7 kg. I numeri di lotto oggetto del provvedimento sono 1445 e 1462. Non sono indicati termini minimi di conservazione o date di scadenza.

I lotti richiamati sono stati realizzati dal Caseificio Sociale Valsabbino Società Agricola Cooperativa, con stabilimento di produzione situato in Località Mondalino, a Sabbio Chiese, in provincia di Brescia. Il marchio di identificazione dello stabilimento riportato in etichetta è IT 03 423 CE. Gli acquirenti che dovessero rinvenire in casa una delle forme appartenenti ai lotti sopra indicati sono invitati a non consumare il prodotto e a restituirlo al punto vendita per il rimborso o la sostituzione secondo le modalità previste dall’esercente.
La Listeria monocytogenes è un batterio che può essere presente in alcuni alimenti, in particolare nei prodotti a base di latte crudo, e la sua ingestione può comportare rischi seri per la salute, specie nei soggetti fragili. Pur non essendo riportate scadenze sui lotti oggetto di richiamo, ciò non attenua l’importanza della misura: la raccomandazione di non mangiare il prodotto resta valida fino a nuove indicazioni ufficiali. Chi lo avesse già consumato e manifestasse sintomi compatibili, come febbre, nausea o disturbi gastrointestinali, dovrebbe rivolgersi al proprio medico.
Il richiamo da parte del produttore, avallato dal Ministero, dimostra il funzionamento del sistema di allerta e l’impegno a intervenire tempestivamente per prevenire eventuali conseguenze. È un meccanismo che, sebbene possa spaventare, rappresenta una garanzia di vigilanza continua sulla sicurezza alimentare. In parallelo, la filiera sta collaborando per rintracciare e ritirare le forme ancora in circolazione, mentre i punti vendita procedono con l’esposizione degli avvisi e la gestione dei resi.
Per i consumatori, alcune semplici accortezze possono ridurre ulteriormente i rischi in cucina: separare gli alimenti crudi da quelli pronti al consumo, lavare accuratamente le superfici e gli utensili entrati in contatto con formaggi a latte crudo e conservare i prodotti deperibili rispettando le temperature indicate dal produttore. Nel caso specifico, il suggerimento prioritario resta però uno soltanto: se il formaggio corrisponde ai lotti richiamati, non va mangiato e va riconsegnato. Le autorità pubblicheranno eventuali aggiornamenti non appena disponibili.
 




