Vlahovic fuori, la soluzione arriva in modo inaspettato: la furia dei tifosi bianconeri

Dusan Vlahovic viene fatto fuori a sorpresa con la soluzione che arriva in maniera inaspettata. Si scatena la furia dei tifosi bianconeri, ecco per quale motivo.

Le stagioni difficili non annunciano mai l’ora, arrivano e basta. Per Dusan Vlahovic questa è una di quelle: pochi lampi, molti interrogativi, e soprattutto un conto alla rovescia che pesa. Il contratto va in scadenza a giugno e il centravanti vive una situazione da separato in casa, sospeso tra la necessità di incidere adesso e un futuro che resta avvolto nella nebbia. Nel frattempo, l’ambiente conta i giorni e misura ogni prestazione con l’ansia di chi teme di perdere un riferimento senza averne già trovato un altro.

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Vlahovic fuori, la soluzione arriva in modo inaspettato: la furia dei tifosi bianconeri (ANSA) referendumcittadinanza.it

È la classica miscela che, in un club come la Juventus, diventa esplosiva. Ogni palla toccata è una sentenza, ogni partita un bivio. Le parole ufficiali sono prudenti, gli umori no: bastano una gara storta e due segnali sbagliati per trasformare il mugugno in un brusio di fondo. Le dinamiche interne, dalla gestione dello spogliatoio ai messaggi della dirigenza, restano schermate; fuori, però, filtra l’impressione di una distanza. E la distanza, nel calcio, è la prima crepa.

In questa cornice, la discussione su Vlahovic non riguarda soltanto i numeri. Tocca il tema della credibilità, della leadership tecnica, del patto con la piazza. Perché se sei in scadenza e non trascini, diventa tutto più complicato: la tolleranza si accorcia, la narrativa si rovescia. E quando l’attesa supera il rendimento, la relazione si sfilaccia.

La soluzione inaspettata: “metterlo fuori” chiesto dai tifosi

Poi è arrivata la partita contro il Real Madrid, e con essa la svolta – inattesa nel tono, più che nel contenuto. La prestazione del serbo è stata giudicata pessima da una parte consistente del tifo bianconero, e il dibattito si è incendiato in poche ore. Sui social è risuonato un messaggio secco, quasi liberatorio: “adesso basta”. Come documenta questo video della Gazzetta dello Sport, nel mirino finiscono il centravanti e, per riflesso, la guida tecnica. Ma è il caso Vlahovic a catalizzare tutto: la “soluzione” proposta da molti tifosi è radicale, messa al bando o “fuori rosa” fino a data da destinarsi.

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La soluzione inaspettata: “metterlo fuori” chiesto dai tifosi (ANSA) referendumcittadinanza.it

È un ribaltamento del copione: non più la società a scegliere di proteggere o esporre, ma la tifoseria che chiede una linea durissima. L’argomento è semplice nella forma, meno nelle conseguenze. Tagliare il cordone significherebbe spostare il baricentro tecnico e, soprattutto, trasformare la gestione di un contratto in una presa di posizione pubblica. Al netto della pancia, c’è un tema di opportunità: una esclusione totale può raffreddare lo spogliatoio, irrigidire il mercato e, in ultima analisi, svalutare l’asset. Dall’altra parte, chi invoca il “fuori” sostiene che la squadra guadagnerebbe in chiarezza: o dentro davvero, o fuori.

Che cosa può succedere adesso? Le strade sono tre. La prima è la più prudente: una gestione da panchina, minutaggio selettivo, responsabilità ridotte e possibilità di rientrare se il campo lo giustifica. La seconda, quella invocata dai più irritati, è la scelta drastica: tribuna e porte chiuse in attesa che la scadenza faccia il suo corso. La terza passa dal mercato: a gennaio, con il contratto in scadenza, Vlahovic potrebbe accordarsi con un club estero; la Juventus dovrebbe decidere se assecondare un’uscita anticipata o tenere il punto, con tutti i rischi del caso.

Nel mezzo c’è la gestione del consenso: la società dovrà pesare ogni messaggio, perché le parole fanno squadra quanto gli allenamenti. Anche per questo, le prossime partite varranno doppio. Un gol restituisce una narrazione, un’altra partita opaca la inasprisce. È il paradosso del centravanti in bilico: basta un episodio per spostare l’ago, ma serve una serie per cambiare il quadro.

C’è un ultimo elemento, spesso sottovalutato. La furia dei tifosi è specchio di una frattura emotiva, non solo di un giudizio tecnico. Ricucire non significa accontentare tutti, ma rimettere al centro la squadra. Se la Juventus riterrà Vlahovic parte della soluzione, dovrà proteggerlo e dargli un perimetro chiaro. Se pensa che sia parte del problema, lo dovrà dire con i fatti, non con mezze misure. In ogni caso, da qui in avanti non basterà più galleggiare: servirà decidere.

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