Se viaggi spesso in auto come passeggero fai attenzione, c’è una posizione che viene considerata dai Pronto Soccorsi come la più letale. Scopriamo qual è per evitarla.
Chi viaggia da passeggero spesso si sente al sicuro: niente volante da controllare, niente pedali, possibilità di rilassarsi, magari schiacciare un pisolino o allungare le gambe. Eppure, secondo i Pronto Soccorsi italiani ed europei, esiste un modo di sedersi che trasforma il posto del passeggero nel punto più pericoloso dell’abitacolo.

Gli urgentisti lo ripetono con chiarezza: bisogna evitarlo in ogni circostanza, perché in caso di frenata violenta o di urto – persino a velocità cittadine – aumenta drasticamente la probabilità di traumi gravi o letali. Il dettaglio che fa la differenza non è solo la velocità o la presenza dell’airbag: è la geometria del corpo rispetto a cintura, sedile e cruscotto.
Negli ultimi anni, le équipe di emergenza hanno osservato un filo rosso in tanti incidenti con esiti severi per i passeggeri anteriori: la posizione in cui ci si siede al momento dell’impatto. Capita soprattutto nei viaggi lunghi, quando la tentazione di “mettersi comodi” è forte. In foto social e film, quella postura appare innocua, quasi cool. In realtà, dicono i medici, è un azzardo che può annullare l’efficacia delle protezioni passive dell’auto e trasformare un urto moderato in una catena di lesioni multiple. Basti pensare che un airbag esplode in poche decine di millisecondi, con una spinta pari a centinaia di chilometri orari: un alleato prezioso se ci si siede correttamente, un nemico se il corpo è fuori asse.
La posizione da evitare: piedi sul cruscotto (peggio se con lo schienale reclinato)
Secondo i medici di Pronto Soccorso, mettere i piedi sul cruscotto è la postura più pericolosa per un passeggero.

Spesso viene abbinata a uno schienale molto reclinato, per dormire. L’insieme è devastante in caso di incidente. Ecco perché.
- Airbag e leve dannose: se l’airbag anteriore si apre, lo fa con un’esplosione controllata che spinge violentemente in avanti. Con le gambe appoggiate in alto, quell’onda d’urto trasforma gli arti inferiori in leve che proiettano ginocchia e tibie verso il volto e il torace. Il risultato tipico: fratture femorali e del bacino, lussazioni dell’anca, lesioni del ginocchio, fratture del massiccio facciale e trauma cranico. In alcuni casi documentati, le rotule vengono spinte fino a colpire il mento o l’orbita.
- Cintura fuori asse e “submarining”: con lo schienale arretrato e il bacino scivolato in avanti, la cintura addominale non appoggia più sulle ossa del bacino ma sull’addome molle, con rischio di lesioni a fegato, milza o intestino. Inoltre aumenta il fenomeno del “submarining”: il corpo scivola sotto la cintura in una frenata violenta, con compressioni toraco-addominali e possibili lesioni spinali.
- Deformazioni laterali e torsioni: anche in urti non frontali, la combinazione di gambe sollevate e busto arretrato produce torsioni anomale della colonna e del bacino. Una semplice frenata può causare strappi ai legamenti del ginocchio, dei malleoli e dell’anca.
- Tempi di soccorso più lunghi: un passeggero incastrato in questa posizione è più difficile da estrarre senza peggiorare le lesioni. Ogni minuto conta, e un “incastro” complesso può aumentare la gravità degli esiti.
Gli urgentisti insistono: i piedi devono restare a terra, davanti al sedile, con ginocchia leggermente piegate; lo schienale non dovrebbe superare un’inclinazione moderata; il bacino dev’essere ben aderente allo schienale; la cintura va posizionata correttamente, senza intrecci o torsioni. Anche dormire come passeggero è possibile, ma senza contorcere il busto o incrociare le gambe in modo che la cintura scivoli sul collo o sull’addome.





