Fate attenzione a queste cozze, arriva il richiamo direttamente dal Ministero della Salute, c’è il divieto assoluto di mangiarle. Scopriamo insieme cosa fare.
Il Ministero della Salute ha diffuso un avviso urgente: è stato disposto il richiamo immediato dal mercato di un lotto di cozze con divieto assoluto di consumo. La misura, comunicata attraverso i canali ufficiali, rientra nelle azioni di tutela della salute pubblica quando viene riscontrato un rischio microbiologico oltre i limiti di legge. La raccomandazione alle persone che le avessero già acquistate è chiara e inequivocabile: non mangiarle in nessun caso, non provarle neppure previa cottura e non servirle ad altri.

I controlli lungo la filiera dei molluschi bivalvi sono particolarmente rigorosi. Questi organismi, che vivono filtrando l’acqua, possono accumulare microrganismi pericolosi se provenienti da aree contaminate o se la gestione e la lavorazione non avvengono in condizioni igieniche corrette. Per questo motivo la normativa europea prevede limiti specifici e frequenti campionamenti ufficiali. Quando le analisi evidenziano valori oltre soglia, scatta l’allerta: il prodotto viene ritirato o richiamato per prevenire ogni possibile esposizione dei consumatori.
Se avete acquistato recentemente cozze confezionate, la prima cosa da fare è verificare l’etichetta e confrontarla con i dettagli riportati a metà di questo articolo. In attesa della verifica, conservate il prodotto separato da altri alimenti, evitando aperture della confezione per non contaminare superfici e utensili. In caso di dubbi, vale comunque la misura più cautelativa: non consumare e contattare il punto vendita per le istruzioni su reso o rimborso. Le autorità ricordano che il richiamo è un presidio di sicurezza e coinvolge anche prodotti già venduti.
Richiamo cozze, il lotto interessato: marca, origine e dettagli del richiamo
Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di cozze o mitili (Mytilus galloprovincialis) provenienti dalla Spagna a marchio L’Acquachiara. La ragione indicata sull’avviso è la presenza di Salmonella ed Escherichia coli oltre i limiti di legge, rilevata a seguito di campionamento ufficiale. Il prodotto è venduto in reti da 1 kg con numero di lotto B4122. Questa tipologia di prodotto non ha una data di scadenza: i molluschi devono essere vivi al momento dell’acquisto.

Le cozze richiamate sono state confezionate da L’Acquachiara Srl. Lo stabilimento si trova in via Orti Ovest 1, a Chioggia, nella città metropolitana di Venezia, ed è identificato con il marchio sanitario IT 560 CSM UE. L’avvertenza diffusa dalle autorità sanitarie è di non consumare il prodotto appartenente a questo lotto e di restituirlo al punto vendita per la gestione secondo le procedure previste.
La presenza di Escherichia coli in quantità superiori ai limiti è un indicatore di contaminazione fecale dell’ambiente di allevamento o di criticità igieniche durante la filiera, mentre la Salmonella è un patogeno che può causare infezioni anche importanti. In contesti di richiamo come questo, l’indicazione “divieto assoluto di mangiarle” implica che non vi siano condizioni di cottura domestica considerate sufficientemente affidabili per azzerare il rischio in modo garantito: la priorità è interrompere qualunque possibilità di consumo.
Per chi fosse in possesso del lotto B4122, le buone pratiche prevedono: non aprire le reti e non manipolare i mitili; evitare ogni contatto con altri alimenti destinati al consumo immediato; riporre il prodotto in un sacchetto separato e riportarlo al negozio dove è stato acquistato; chiedere informazioni sul rimborso o sulla sostituzione secondo la politica del rivenditore.
È utile ricordare che, per i molluschi vivi, l’assenza di una data di scadenza non significa durata illimitata: la freschezza e la vitalità al momento dell’acquisto sono un requisito essenziale e l’etichetta deve riportare specie, origine, identificativo dello stabilimento e, quando previsto, il lotto. Controlli come quello che ha portato a questo richiamo rientrano nel sistema di sorveglianza ordinario e mirano a intercettare sul nascere possibili rischi per i consumatori. In caso di ulteriori aggiornamenti, il Ministero della Salute pubblicherà nuove indicazioni sui propri canali istituzionali e sulle piattaforme dedicate ai richiami alimentari.




