Nico Paz sembra pronto a lasciare il Como, ma non per tornare al Real Madrid come si è sempre detto. Il calciatore argentino potrebbe rimanere in Serie A, offerta da 58 milioni di euro.
Cinquantaotto milioni di euro. Scriverlo fa quasi impressione, associarlo a un ventunenne pure. Eppure è esattamente questa la cifra attorno a cui ruota l’operazione che porterà Nico Paz lontano dal Como. Non per tornare al Real Madrid, come qualche riflesso condizionato farebbe pensare, ma per restare in Italia: una big della Serie A ha deciso di investirci in modo massiccio, con un progetto tecnico e finanziario difficile da ignorare.

Il filo logico è chiaro. A Como, Paz ha trovato densità di minuti, responsabilità e un contesto che ha accelerato la sua crescita. Trequartista duttile, capace di rifinire tra le linee e di aggredire l’area da seconda punta, ha messo in vetrina quell’istinto naturale nel tempo e nello spazio che al livello più alto vale denaro vero. Da qui l’escalation: 58 milioni complessivi tra parte fissa e bonus facilmente raggiungibili, una struttura di pagamento diluita e, soprattutto, un incastro contrattuale da manuale.
Già, perché la storia non è lineare. Quando si è mosso da Madrid verso l’Italia, il Real ha mantenuto leve importanti: diritti di recompra, percentuali sulla futura rivendita, almeno un diritto di prelazione. È per questo che, prima ancora di bussare alla porta del Como, il club italiano interessato ha dovuto passare da Valdebebas per ottenere il “via libera” sulle clausole residue e disinnescare la recompra. Il risultato è un’operazione a più mani che, se confermata, racconterà molto del nuovo corso del nostro campionato: meno improvvisazione, più architettura finanziaria.
Inter scatenata su Nico Paz
Il club che ha messo gli occhi su Nico Paz è l’Inter. Secondo quanto ricostruito nei giorni scorsi da Interlive, i nerazzurri hanno presentato una maxi offerta formale al Real Madrid per assicurarsi priorità sul cartellino di Nico Paz e chiudere l’accesso a strade alternative. Un passaggio chiave per poi sedersi con il Como e definire la cessione immediata. La cifra complessiva, che sfiora i 58 milioni, si compone di una quota garantita e bonus legati a presenze, rendimento e traguardi sportivi, con una percentuale sulla futura rivendita riconosciuta a Madrid e al club lariano.

Dentro l’idea tecnica dell’Inter, Paz è un innesto “elastico”: può cucire gioco dietro le punte, attaccare da mezzala offensiva in un 3-5-2 evoluto o agire da rifinitore mancino nel mezzo spazio. Una scommessa? Sì, per età e investimento. Ma anche una risposta alla necessità di alzare qualità e imprevedibilità in una squadra che vive di sincronismi e che, nelle notti europee, chiede più strappi individuali.
Il punto non è solo quanto si paga, ma come. L’Inter ha impostato un piano con rateizzazione pluriennale, probabile formula prestito con obbligo di riscatto e bonus “performativi” per aderire ai paletti di sostenibilità UEFA. Per il Como, significa una plusvalenza da manuale e margini per reinvestire in profili funzionali alla salvezza. Per il Real, un incasso indiretto garantito da percentuali, oltre alla rinuncia remunerata alla recompra. Tempi: scenario aperto a una chiusura entro gennaio con arrivo immediato, ma non va escluso l’atterraggio a fine stagione in base alle liste e ai carichi di bilancio.
Se un club italiano arriva a 58 milioni per un classe 2004, il messaggio è doppio. Da un lato, la Serie A torna a prendersi rischi ragionati su profili di prospettiva, non solo su nomi consolidati. Dall’altro, si legittima il percorso dei club di medio livello che scommettono su talenti “sub-élite”, li valorizzano e trasformano in risorse. Sul lago, il vuoto tecnico sarà tangibile: Paz era il grimaldello tra linee. Ma con una cessione così, l’agenda si riempie di alternative. È la dialettica del calciomercato: capolavoro finanziario vs. impatto sportivo.
Siamo, va detto, in territorio ancora privo di comunicati. Ma i tasselli combaciano: l’Inter ha bisogno di verticale qualità nel reparto creativo, il giocatore ha mostrato di poter reggere il peso del grande salto, Como e Real hanno leve economiche per dire sì. Se l’ultima firma arriverà, non sarà un colpo qualsiasi. Sarà un segnale.





