Hai la polizza vita? Cosa potrebbe accadere un giorno alla tua famiglia, c’entra l’eredità

Se hai anche tu una polizza a vita fai attenzione, ecco cosa potrebbe accadere un giorno alla tua famiglia. C’entra sicuramente l’eredità.

C’è una domanda che in molti rinviano, proprio perché scomoda: cosa accadrà, un giorno, ai risparmi, alla casa, ai conti? E se hai sottoscritto una polizza vita, sappi che potrebbe accadere anche alla tua famiglia qualcosa che non tutti prevedono, e c’entra l’eredità.

pergamena, timbro e foglio
Hai la polizza vita? Cosa potrebbe accadere un giorno alla tua famiglia, c’entra l’eredità (referendumcittadinanza.it)

Non parliamo solo di percentuali e quote legittime: c’è in gioco un meccanismo che può cambiare i destini di chi ami con una semplice riga compilata anni fa, magari in un momento diverso della tua vita. Un nome, una data, una clausola. Pochi lo sanno, quasi nessuno lo controlla.

È una storia di dettagli che passano sotto traccia, finché non riemergono al momento più delicato. C’è chi ha indicato “gli eredi” in blocco, convinto che fosse la scelta più neutra, e chi invece ha scritto un nome preciso, convinto di poterci ripensare più avanti. Nel mezzo, famiglie che cambiano, separazioni, nuovi figli, seconde unioni. E un confine, quello tra patrimonio ereditario e somme della polizza, che non coincide sempre come si pensa. È qui che nasce la curiosità, e anche un possibile cortocircuito: la polizza vita, quel salvagente pensato per proteggere i propri cari, può davvero “saltare” la successione? E se sì, chi incassa, come e quando?

Polizza vita e successione: come cambia e perché riguarda l’eredità

Prima di arrivare al cuore della questione, un cenno alle conseguenze pratiche: al verificarsi dell’evento assicurato, la compagnia non bussa alla porta del notaio e non attende la divisione ereditaria per muoversi. La velocità con cui le somme vengono liquidate e la persona che le riceve dipendono da ciò che è scritto in polizza, non dal testamento. Per molte famiglie è una sorpresa. Per alcune può diventare un contenzioso.

La disciplina delle polizze vita in Italia prevede che, se è stato indicato un beneficiario, le somme corrisposte in caso di morte dell’assicurato non entrino nell’asse ereditario. Significa che non fanno parte del “pacchetto” da dividere fra gli eredi e vengono pagate direttamente al beneficiario designato. In termini pratici, la compagnia liquida quella persona, bypassando l’iter di successione. Non solo: tali somme sono in genere escluse dall’imposta di successione e non concorrono all’IRPEF del beneficiario. Un vantaggio importante, ma anche una responsabilità nella scelta di chi indicare.

persona mette timbro su un foglio
Polizza vita e successione: come cambia e perché riguarda l’eredità (referendumcittadinanza.it)

Cosa accade se hai scritto “eredi legittimi” o “eredi” come beneficiari? In quel caso, la compagnia liquida gli eredi secondo le quote previste dalla legge, ma sempre fuori dall’asse ereditario: il denaro arriva a loro direttamente, in proporzione alle quote di successione, senza transitare nel calderone patrimoniale da dividere con altri legati o disposizioni.

Se invece è stato indicato un nominativo preciso (per esempio il coniuge di allora), quel soggetto resta destinatario della prestazione, anche se nel frattempo la vita è cambiata. Una separazione o persino un divorzio non cancellano automaticamente la designazione: occorre revocarla o aggiornarla formalmente prima dell’evento. In mancanza di un beneficiario valido (mai indicato, oppure deceduto e non sostituito), la prestazione rientra nel patrimonio ereditario e sarà ripartita come qualunque altro bene.

E i diritti dei legittimari? La legge tutela coniuge, figli e, in assenza di questi, ascendenti, ma la polizza vita fa storia a sé. Gli eredi legittimari non possono “tagliare” la prestazione al beneficiario designato, salvo un’eccezione: se i premi pagati sono stati manifestamente sproporzionati rispetto al patrimonio del contraente, si può agire per tutelare la quota di legittima.

È un’azione non automatica, che richiede prova della sproporzione e una valutazione caso per caso. Diverso dal dire: “non mi piace il beneficiario, quindi blocco il pagamento”. In via ordinaria, la compagnia paga chi risulta da polizza entro termini rapidi, di norma 30 giorni dalla consegna dei documenti richiesti (certificato di morte, documento e codice fiscale del beneficiario, modulo di richiesta e, se necessario, attestazioni sul rapporto con l’assicurato).

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