A Milano, sponda Inter, esplode la bomba legata a Federico Dimarco che potrebbe essere ceduto nel calciomercato di gennaio. Su di lui c’è un grande club.
È una di quelle voci che non passano inosservate, neanche in un autunno in cui il campo dovrebbe parlare più del mercato. Eppure, in queste ore, all’Inter è scoppiata una bomba di calciomercato: Federico Dimarco, simbolo tecnico ed emotivo della fascia mancina, potrebbe lasciare già a gennaio. Una possibilità che accende discussioni, chat e radio mercato. La notizia è forte, la prospettiva destabilizzante. Ma va incastonata nel suo contesto: tempi, priorità, equilibri di spogliatoio.

L’eventuale addio nel pieno della stagione non è un dettaglio. Dimarco è diventato, nelle ultime annate, più di un semplice esterno: è un’uscita pulita dalla pressione, un piede che alza l’asticella, una soluzione su palla inattiva. Togliere oggi quel pezzo dal puzzle significherebbe ridisegnare abitudini consolidate. Sullo sfondo, poi, c’è l’aspetto economico: il mercato d’inverno raramente premia chi vende i titolari e spesso complica chi prova a sostituirli. La domanda, allora, non è solo “se” ma “perché” e “a quale prezzo sportivo”. E soprattutto: quanto c’è di reale, qui e ora?
La sensazione, confermata da fonti che invitano alla prudenza, è che la pista sia concreta abbastanza da meritare attenzione, ma non così avanzata da poter parlare di valigie pronte. L’Inter, oggi, non ha alcun interesse a indebolirsi a stagione in corso. E Dimarco — cresciuto nel vivaio, protagonista delle ultime scalate — non è certo uno con cui si gioca al ribasso. Eppure, potrebbe lasciare a gennaio: la porta, per quanto pesante, non è blindata.
Calciomercato Inter, assalto a Dimarco
Il nome che rimbalza con più insistenza per Federico Dimarco dell’Inter è quello del Manchester United. Secondo quanto riportato da Sportmediaset e raccolto nelle ultime ore, i Red Devils sono tornati all’attacco per l’esterno nerazzurro, consapevoli di avere un vuoto strutturale a sinistra e un profilo tecnico-tattico che a Old Trafford manca da tempo: mancino naturale, gamba, cross, letture da quinto e da terzino. Non è la prima volta che in Premier League accendono i fari su Dimarco, ma questa volta la chiamata è descritta come più pressante, figlia di un piano di ricostruzione che non può prescindere da titolari veri, già pronti.

E qui sta il punto. La ricostruzione è in Inghilterra, ma a Milano lui e il club hanno altri piani. Le ricostruzioni che arrivano dall’ambiente nerazzurro parlano di una linea chiara: niente fughe in avanti, niente operazioni che snaturino la squadra a gennaio. Dimarco, legato a un contratto lungo e a un rapporto identitario con l’Inter, non ha mai fatto mancare segnali di appartenenza. Che non significa chiusura a prescindere — il mercato resta il regno delle opportunità — ma certamente una posizione di cautela: l’inverno è il momento meno adatto per scosse telluriche. L’interesse dello United c’è, è serio, ma cozza con un presente che a Milano, oggi, guarda più alla continuità che ai saluti.
Nel calcio, le certezze durano finché non cambia uno scenario: un infortunio, un’offerta fuori logica, un incastro impensabile. L’Inter valuterà ogni variabile, ma la prassi suggerisce che se ne riparli semmai più avanti. Un’uscita del genere a stagione in corso richiederebbe una contropartita tecnica all’altezza subito, e non è semplice. Allo stesso modo, lo United ha fretta di aggiustare, ma sa che convincere una colonna a metà anno implica un investimento non solo economico: serve la promessa di centralità, un progetto chiaro e tempi rapidi.
Per i tifosi, resta un messaggio doppio. Da un lato, la consapevolezza che il valore di Dimarco è ormai internazionale e attira i grandi club. Dall’altro, la sensazione che, allo stato attuale, l’Inter non abbia intenzione di aprire un cantiere in corsa. L’inverno darà le sue risposte. Per ora, la bomba ha fatto rumore. Ma tra fragore e realtà c’è un corridoio lungo, tutto da percorrere.





