Arriva un drastico aumento del diesel con gli italiani che cadono nel caso, arriva una novità al distributore davvero molto interessante ecco perché.
L’Italia si risveglia in coda ai distributori: il diesel è schizzato in alto con un balzo che molti automobilisti definiscono “drastico”, tanto da ridisegnare in poche ore abitudini, spese e umori. Le stazioni di servizio lungo le grandi arterie hanno registrato un via vai continuo fin dalle prime ore del mattino, con cartelloni dei prezzi aggiornati più volte nell’arco della giornata e una diffusa sensazione di incertezza. Le app per il monitoraggio dei carburanti sono finite sotto stress, mentre sui social si moltiplicano i racconti di pieni rimandati, di lavoratori pendolari costretti a ricalibrare tragitti e di imprese di logistica già alle prese con preventivi da rivedere.

Il rialzo del gasolio, più che un’onda, appare come una marea che travolge famiglie e trasportatori. Il diesel, storicamente pilastro della mobilità professionale e privata su lunga percorrenza, pesa infatti a cascata su filiere intere: dalla distribuzione alimentare all’e-commerce, fino ai servizi essenziali. Ogni centesimo in più alla pompa si riflette sui costi di trasporto e, nel tempo, sui prezzi degli scaffali. È questo l’elemento che alimenta la percezione di caos, insieme all’incrocio di fattori che vanno dall’andamento delle quotazioni internazionali ai meccanismi fiscali interni.
Nelle città si osservano comportamenti difensivi: chi può riduce gli spostamenti non urgenti, c’è chi anticipa il pieno nel timore di ulteriori scatti, e chi passa alla modalità “risparmio” scegliendo percorsi più lenti ma presumibilmente più efficienti nei consumi. I gestori raccontano di clienti spaesati che chiedono spiegazioni, mentre le cooperative dell’autotrasporto segnalano l’urgenza di tavoli tecnici per evitare ripercussioni sui contratti in corso. Non mancano le polemiche politiche, con scambi serrati di accuse su programmatori fiscali e strumenti di mitigazione.
Quanto aumenta e cosa cambia: la nuova accisa sul gasolio dal 2026
Secondo le indicazioni riportate e analizzate da fonti specializzate, tra cui SicurAUTO, dal 2026 è previsto un percorso di riallineamento dell’accisa sul gasolio rispetto a quella della benzina. In concreto, parliamo di un aumento della componente fiscale sul diesel strutturato per fasi, con scatti annuali contenuti ma progressivi, che puntano a ridurre fino ad azzerare l’attuale vantaggio fiscale del gasolio. La differenza oggi esistente tra le due accise è nell’ordine di circa dieci centesimi per litro: il traguardo del riassetto, a regime, è quindi quello di colmare quel gap in un orizzonte pluriennale.

Il primo scatto è atteso nel 2026: non un’impennata secca, ma un aumento di alcuni centesimi al litro sulla sola accisa del gasolio. A seguire, ulteriori aggiustamenti anno su anno porterebbero gradualmente il prelievo sul diesel su livelli via via più vicini a quelli della benzina. L’effetto visibile alla pompa sarà doppio: da un lato l’impatto diretto degli scatti fiscali, dall’altro la naturale oscillazione delle quotazioni internazionali e dei margini industriali, che potrà amplificare o attenuare l’aumento percepito a seconda del periodo.
È importante chiarire che si tratta di una misura “a scalini”, pensata per distribuire nel tempo l’incremento e consentire a famiglie e imprese di adattarsi. Per gli autotrasportatori e i professionisti che basano l’attività sul gasolio, i passaggi attuativi potrebbero contemplare strumenti specifici di mitigazione, come già avvenuto in passato, ma l’impostazione generale va nella direzione di un progressivo riallineamento. Per i privati, l’impatto dipenderà molto dai chilometri percorsi, dall’efficienza dell’auto, dallo stile di guida e dalla scelta dell’impianto in cui rifornirsi.
Nel breve, questo calendario incrocia il picco attuale, contribuendo a un clima di incertezza che spinge molti a informarsi di più e pianificare con attenzione. Restano consigli utili la verifica del prezzo medio nella propria area, il confronto tra impianti, il mantenimento corretto della pressione degli pneumatici e uno stile di guida fluido, capaci di limare consumi ed esborso finale. Sul fronte istituzionale, i prossimi mesi saranno decisivi per i decreti attuativi e per definire il perimetro esatto dei singoli scatti, con l’obiettivo dichiarato di rendere trasparente e prevedibile un passaggio che, numeri alla mano, inciderà sul portafoglio di milioni di automobilisti.





