Vogliono comprare la Juventus, la risposta di Elkann non lascia dubbi: si decide a novembre

La Juventus in vendita? Elkann si esprime e non lascia dubbi ma la decisione ci sarà proprio a novembre.

La Juventus si trova in un momento di alta tensione mentre si avvicina una data cruciale per il futuro societario. Un importante socio ha sollevato questioni significative riguardanti la governance e la strategia finanziaria, suggerendo un cambiamento radicale che potrebbe portare a un controllo più stretto del club.

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Vogliono comprare la Juventus, la risposta di Elkann non lascia dubbi: si decide a novembre (Instagram @juventus) – referendumcittadinanza.it

Dall’altra parte, John Elkann ha espresso una posizione ferma, sottolineando che le decisioni chiave saranno prese a novembre, in particolare riguardo all’aumento di capitale e alla composizione del consiglio di amministrazione. Ecco cosa sta succedendo.

Il cuore del contendere: ricapitalizzazione e rappresentanza

Il dibattito si concentra principalmente su due aspetti: la proposta di ricapitalizzazione e la questione della rappresentanza nel board. La direzione attuale preferisce un approccio che privilegia gli investitori istituzionali, escludendo di fatto gli azionisti retail. Inoltre, vi è resistenza all’idea di concedere maggiore spazio a una seconda lista nel consiglio, mantenendo così gli equilibri di potere esistenti.

Elkann
Il cuore del contendere: ricapitalizzazione e rappresentanza (Instagram @sportmediaset) – referendumcittadinanza.it

La risposta a queste pressioni è stata chiara: si seguiranno le best practice di mercato senza alterare la maggioranza attuale. La Juventus, nonostante le difficoltà recenti sia in campo che fuori, rimane un asset di grande visibilità. La necessità di un rafforzamento patrimoniale è evidente, così come la determinazione a mantenere una governance solida.

Questo scenario ha attirato l’attenzione di un socio “attivista”, che cerca di convertire il suo impegno finanziario in un’influenza maggiore sulle decisioni strategiche del club, sollevando interrogativi su un possibile tentativo di acquisizione. Tether, un gigante delle criptovalute, emerge come il socio che sta esercitando pressione, detenendo circa l’11,5% del capitale della Juventus. Le sue richieste mirano a democratizzare la ricapitalizzazione e a ottenere una rappresentanza più significativa nel consiglio di amministrazione.

Queste mosse indicano un chiaro desiderio di evitare la diluizione degli azionisti minori e di aumentare la propria influenza strategica, sebbene Exor, la holding di controllo della famiglia Agnelli, mantenga una forte barriera contro tali avanzamenti. La proposta di aumento di capitale tramite ABB escluderebbe i piccoli soci, una mossa che Tether cerca di contrastare a favore di un’opzione più inclusiva. Sul fronte della governance, l’obiettivo di Tether di ottenere maggiori seggi nel consiglio si scontra con la realtà dei numeri, che vedono Exor detenere una maggioranza solida, limitando di fatto le possibilità di cambiamento significativo.

Con una perdita di circa 58 milioni al 30 giugno e un titolo che riflette le incertezze del mercato, la Juventus si trova in un momento delicato. L’interesse di Tether non è solo finanziario ma anche strategico, considerando il potenziale di visibilità che il calcio offre a livello globale. Il mese di novembre si profila come un punto di svolta, con l’assemblea degli azionisti che dovrà affrontare questioni decisive riguardanti l’aumento di capitale, la composizione del consiglio e il dialogo tra la maggioranza e il secondo azionista.

Elkann ha chiarito che non ci sarà spazio per interpretazioni ambigue, ponendo le basi per una discussione che rispetti le procedure standard di mercato.

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