Vivi in affitto con contratto 4+4? La norma prevede questo dopo i primi 4 anni

Hai firmato un contratto d’affitto 4+4? Cosa succede al termine dei primi 4 anni e cosa bisogna fare per il rinnovo della locazione secondo quanto previsto dalla legge.

Tra le molteplici opzioni di locazione a uso abitativo tra privati disponibili in Italia, il contratto di locazione 4+4, noto anche come contratto a canone libero, è sicuramente il più diffuso. Questo tipo di contratto offre una certa flessibilità per quanto riguarda l’importo del canone, che non è stabilito dalla legge ma risulta dall’accordo tra le due parti coinvolte.

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Vivi in affitto con contratto 4+4? La norma prevede questo dopo i primi 4 anni Referendumcittadinanza.it

Il contratto di locazione 4+4 ha una durata minima di quattro anni e si rinnova automaticamente per altri quattro anni se non viene disdetto. Al termine dei primi quattro anni, solo l’inquilino può dare disdetta. Il proprietario deve invece attendere la scadenza dei successivi quattro anni, a meno che non si verifichino determinate condizioni.

Il contratto può essere personalizzato in base alle esigenze delle parti coinvolte e può includere clausole accessorie come l’opzione della cedolare secca da parte del proprietario e il deposito da parte dell’inquilino di una caparra (di solito due o tre mensilità) che verrà restituita alla scadenza del contratto.

Contratto d’affitto 4+4: come funziona e quali sono i vantaggi per gli inquilini

Tuttavia, ci sono alcuni elementi che devono necessariamente essere inclusi nel contratto: la data della stipula del contratto; le generalità delle parti coinvolte; i dati identificativi dell’immobile; il canone di locazione e le modalità di pagamento; la durata della locazione.

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Contratto d’affitto 4+4: come funziona e quali sono i vantaggi per gli inquilini Referendumcittadinanza.it

Per quanto riguarda la registrazione del contratto, questa deve essere effettuata presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla decorrenza del contratto. La registrazione può essere effettuata sia online che presso gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Le spese di registrazione, che includono l’imposta di registro e l’imposta di bollo, sono divise tra inquilino e proprietario.

Il proprietario ha anche la possibilità di optare per il regime della cedolare secca al 21%, che sostituisce IRPEF, addizionali e imposte di registro e bollo. Questa opzione è spesso conveniente per chi ha redditi medio-alti, ma comporta la rinuncia all’aggiornamento ISTAT del canone per tutta la durata dell’opzione.

Se il proprietario sceglie la cedolare secca non dovrà pagare né l’imposta di registrazione né l’imposta di bollo. L’aliquota IRPEF per i contratti a canone libero è del 21%. Il proprietario può optare per la cedolare secca sia inizialmente (utilizzando il modello RLI che serve per la registrazione stessa del contratto) sia in un momento successivo: in tal caso, ovviamente, sarà valida solo per il tempo residuo del contratto.

Vivere in affitto con un contratto 4+4 offre una certa flessibilità sia al locatore che al conduttore. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei diritti e dei doveri associati a questo tipo di contratto.

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