Se hai un reddito basso potresti dire addio al bollo: le nuove regole in arrivo promettono un’esenzione vera, ma solo per chi invia la domanda giusta, nei tempi giusti. Ecco cosa cambia e come non farti sfuggire il beneficio.
Basta bollo pagato per abitudine. Ogni gennaio, stessa scena: scadenze, promemoria sul telefono e quel “paga e non pensarci” che pesa sul conto. Ma se ti stessi perdendo un’esenzione che ti spetta, solo perché nessuno ti ha spiegato come richiederla? La domanda è semplice e scomoda: quante volte hai versato il bollo auto senza verificare se potevi non pagarlo?

Il problema di base è duplice. Da una parte c’è una tassa regionale che cambia pelle da una regione all’altra, con regole e deroghe che non sono sempre intuitive. Dall’altra c’è una riforma annunciata per il 2026 che promette una esenzione totale per chi ha redditi bassi, ma che non sarà automatica: occorrerà presentare la domanda, con i documenti giusti e nei tempi giusti. In pratica, il confine tra risparmio e spesa inutile è una pratica ben fatta.
Chi non dovrà pagare il bollo auto nel 2026
Il bollo è una tassa regionale, quindi le regole variano in base alla regione. Esistono già esenzioni per auto elettriche, ibride, veicoli storici, disabilità (Legge 104), e il terzo settore. La riforma 2026 prevede un’esenzione rafforzata per redditi bassi e conferme per i veicoli a basso impatto.

Le bozze indicano una soglia di reddito attorno a 8.000 euro per l’esenzione totale dal 2026. Per i veicoli “green”, si prevede di confermare l’esenzione per più anni dalla prima immatricolazione. L’importante è che sul libretto sia scritto elettrica o ibrida e che il dato sia confermato nelle banche dati del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e del PRA.
Ignorare le scadenze del bollo può portare a sanzioni e interessi, e in casi estremi a fermo amministrativo del veicolo. Presentare la domanda in ritardo può significare perdere l’agevolazione per l’annualità corrente, dato che molte regioni non riconoscono la retroattività.
Per l’esenzione legata al reddito, non è automatica e richiederà una domanda con documenti che attestino il reddito. È consigliabile preparare una cartellina digitale con tutti i documenti necessari e caricare tutto sul portale tributi regionale non appena possibile.
Per l’esenzione su elettriche e ibride, il processo sarà semplificato dal 2026. Verifica sempre i requisiti regionali e, in caso di discrepanze, procedi con una rettifica al PRA o al MIT. Non dimenticare le categorie già esentate o agevolate, come la disabilità certificata, i veicoli storici, e il terzo settore. La parola chiave è requisiti.
Preparare i documenti in anticipo significa essere pronti non appena la tua regione pubblica la delibera attuativa. Controlla le fonti ufficiali per le regole aggiornate e applicabili. La soluzione è un tris d’attacco:
- verifica i requisiti di reddito
- controlla l’alimentazione del tuo veicolo nelle banche dati
- iscriviti alle notifiche del portale tributi della tua regione o dell’ACI
Con un po’ di organizzazione, puoi evitare di pagare un bollo intero.





