Una clausola per i cantanti in gara a Sanremo potrebbe far saltare tutto per la nuova attesissima edizione del 2026. Ecco le indiscrezioni sulla kermesse musicale più amata.
Il conto alla rovescia per Sanremo 2026 è iniziato, e proprio quando tutto sembrava pronto per il grande evento, una clausola inaspettata proposta dalla Rai ha acceso le luci dell’attenzione su un dettaglio che potrebbe rivoluzionare completamente il Festival.

Infatti, anche se sembrava fatta tra la Rai e i discografici per il prossimo Festival di Sanremo, nelle ultime ore è emerso un dettaglio inatteso che potrebbe cambiare le carte in tavola. Una richiesta sorprendente, una clausola delicata e un equilibrio che ora vacilla.
La clausola per i cantanti a Sanremo 2026
Dopo le richieste di un maggiore rimborso spese, sembrava che l’Azienda Pubblica fosse a un passo dalla quadra con le case discografiche per Sanremo 2026. E invece no: nulla è ancora definito. Nelle scorse ore, infatti, è spuntato un nuovo punto sul tavolo che, secondo quanto anticipato da FanPage.it, sta facendo tremare l’accordo.

La tensione sale. Non parliamo di un dettaglio marginale, ma di un elemento che tocca da vicino ciò che rende Sanremo un evento unico: il suo palco, i suoi artisti, l’imprevedibilità che ogni esibizione porta con sé. Una questione tanto sensibile quanto decisiva. Cosa prevede davvero questa clausola? Perché potrebbe far saltare tutto? E come impatterà sulle scelte dei Big in gara?
Gli occhi sono puntati su Carlo Conti, chiamato a guidare il Festival di Sanremo e alle prese con una fase delicatissima: la formazione del cast. Il conduttore è già finito al centro dell’attenzione per un rumor legato a Laura Pausini, e ora deve fronteggiare anche questo nuovo fronte caldo.
La sensazione è che ci sia un braccio di ferro in pieno corso. I fan lo percepiscono e sono già in fermento: si riuscirà a trovare un compromesso in tempo utile? Ci si chiede se questa nuova richiesta non rischi di irrigidire le posizioni, proprio quando l’intesa sembrava a un passo. E se l’accordo saltasse, quali effetti avrebbe sull’intera macchina del Festival?
“Si tratta di una clausola specifica proposta dalla Rai, che starebbe mettendo in discussione l’accordo ed avrebbe a che fare con quello che gli artisti fanno sul palco dell’Ariston…”, secondo l’anticipazione di FanPage.it. Tra le condizioni chiave ci sarebbe “l’assunzione di responsabilità da parte delle case discografiche per i comportamenti assunti dai cantanti e le cantanti di Sanremo…”.
Se un artista dovesse compiere o dire qualcosa in grado di generare polemiche o indignazione nazionale, la responsabilità ricadrebbe sulle etichette, non sull’Azienda Pubblica. Una prospettiva che allarma l’industria musicale: “Rappresenta un rischio economico potenziale troppo alto per il mondo discografico, non compensato dall’innalzamento dei rimborsi cui si sta avvicinando…”, scrive ancora FanPage.it.
Una fonte vicina alla Rai avrebbe fatto sapere di ritenere la clausola legittima e necessaria: “Se un artista impreca sul palco la responsabilità non può essere nostra…”. Questo potrebbe significare una stretta senza precedenti sulle condizioni di partecipazione? Oppure un irrigidimento delle major, che a questo punto esiterebbero ad accettare un onere così pesante?
Il nodo è chiaro e scotta: il Festival rischia davvero? Le parti troveranno una formula condivisa che salvaguardi il palco dell’Ariston senza scaricare un rischio giudicato “troppo alto” dal fronte discografico? E, soprattutto, che impatto avrebbe tutto ciò sulla libertà espressiva degli artisti, da sempre anima pulsante di Sanremo?
I fan intanto si interrogano: questa clausola potrebbe cambiare l’atmosfera della gara? Ci si chiede se vedremo performance più “controllate”, per evitare ripercussioni. Oppure, all’opposto, se la trattativa porterà a un chiarimento efficace, con un perimetro di responsabilità definito ma equilibrato. Di certo, il timing è cruciale. Carlo Conti sta lavorando per comporre il quadro dei Big in gara, e ogni incertezza sul regolamento o sulle condizioni contrattuali rischia di rallentare scelte e annunci. In un momento in cui ogni dettaglio conta, la richiesta della Rai diventa il tassello decisivo di un puzzle che tutti vogliono completare, ma che ora sembra avere una sagoma diversa dal previsto.





