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Questa comunissima abitudine nei bagni pubblici ti mette in pericolo: tu pensi di proteggerti invece peggiori solo la situazione

Sono molti quelli di noi che hanno questa abitudine nei bagni pubblici, pensando di proteggersi invece fanno ancora peggio e si espongono a pericoli ancora più difficili da gestire.

Quando entriamo in un bagno pubblico, la nostra prima reazione è spesso quella di adottare piccoli rituali per sentirci più sicuri. Questi gesti, sebbene diffusi e ritenuti utili, possono in realtà non offrire la protezione sperata e, secondo recenti studi e l’opinione di esperti di igiene ambientale, potrebbero addirittura aumentare il rischio di esposizione a germi e batteri.

Questa comunissima abitudine nei bagni pubblici ti mette in pericolo: tu pensi di proteggerti invece peggiori solo la situazione (referendumcittadinanza.it)

La percezione comune ci porta a credere che i pericoli in un bagno pubblico si concentrino principalmente attorno al water. Tuttavia, la minaccia reale spesso risiede in altri elementi meno ovvi. Questo errore di valutazione ci fa confondere il disgusto per il pericolo e la sensazione di fare qualcosa per l’efficacia reale di quel gesto.

È importante ricordare che i germi tendono a seguire il movimento delle mani e prosperano in ambienti umidi e porosi piuttosto che su superfici dure e asciutte.

Bagni pubblici, non fare questo errore

L’abitudine di coprire la tavoletta del WC con strati di carta igienica per creare una barriera contro i germi è un comportamento istintivo ma, sorprendentemente, inefficace. Questa pratica può persino peggiorare le condizioni igieniche del bagno.

Bagni pubblici, non fare questo errore (referendumcittadinanza.it)

Il vero rischio legato all’uso della tavoletta del WC è minimo. I sedili dei WC, infatti, sono spesso più puliti di quanto si pensi, grazie a sanificazioni frequenti. Le superfici dure e asciutte del bagno non sono l’ambiente ideale per la sopravvivenza di molti batteri e virus, che tendono a inattivarsi rapidamente. Inoltre, la pelle umana agisce come una barriera naturale contro le infezioni, rendendo la trasmissione di malattie attraverso il contatto con la tavoletta estremamente improbabile.

La carta igienica, essendo un materiale poroso e assorbente, non agisce come un film impermeabile. Può trattenere umidità e microrganismi superficiali, prolungando il contatto con la pelle. Inoltre, l’effetto “toilet plume”, ovvero l’aerosol di microgocce contaminate che si diffonde quando si tira lo sciacquone senza abbassare il coperchio, può contaminare la carta igienica presente nel bagno, trasformandola in un potenziale vettore di germi.

I veri pericoli in un bagno pubblico sono le mani e i cosiddetti “punti caldi” come maniglie delle porte, serrature, rubinetti, leve dello sciacquone ed erogatori di sapone, che vengono toccati in sequenza da molte persone. Anche gli asciugatori ad aria calda possono contribuire alla diffusione di particelle nel bagno. È quindi fondamentale non toccarsi il viso con le mani non lavate, poiché questa è la via principale di ingresso per molti patogeni.

Per migliorare l’igiene in un bagno pubblico, è consigliabile preferire i copriwater monouso, chiudere il coperchio prima di tirare lo sciacquone, ridurre i contatti superflui e adottare una rigorosa igiene delle mani. Queste misure, insieme alla consapevolezza che non sempre ciò che appare più sporco è effettivamente pericoloso, possono fare una grande differenza nella prevenzione delle infezioni.

Smettere di foderare la tavoletta con carta igienica non solo ci libera di un mito, ma ci permette di concentrare attenzione ed energie sulle misure di prevenzione che contano davvero, migliorando così la nostra salute e sicurezza in ambienti pubblici.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.

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