Quali materiali isolanti inserire nella propria casa: ti fanno risparmiare (molto) in bolletta

Vuoi tagliare le bollette senza trasformare casa in un cantiere? Scopri quali isolanti funzionano davvero tra “naturali” e “sintetici”, dove metterli per massimizzare il risparmio e come muoverti in fai-da-te senza errori che costano caro.

Bollette che schizzano, stanze fredde d’inverno e roventi d’estate, condensa sui vetri e muri che “sudano”: se la tua casa disperde calore, stai letteralmente pagando per scaldare l’aria fuori. La domanda è semplice: vuoi continuare a finanziare gli spifferi o preferisci trasformare poche mosse intelligenti in un vero risparmio in bolletta?

uomo che lavora sulle facciate blu
Materiali isolanti naturali vs sintetici: solo questi ti fa risparmiare (molto) in bolletta – referendumcittadinanza.it

La differenza la fanno i materiali. In molti potrebbero chiedersi se siano meglio i materiali isolanti naturali; altri, invece, quelli sintetici. Ecco quali convengono di più e dove metterli per avere il massimo risparmio in bolletta.

Quali materiali isolanti convengono di più?

La dispersione termica si annida soprattutto nel tetto e nel sottotetto, poi nelle pareti e nei pavimenti. Lo riconosci dai classici segnali: radiatori sempre al massimo e comfort scarso, differenze di temperatura tra ambienti, zone fredde vicino ai muri esterni, odore di umido e quelle fastidiose macchioline scure agli angoli che anticipano la muffa.

uomo con mascherina che tocca soffitto
Quali materiali isolanti convengono di più? – referendumcittadinanza.it

D’estate, al contrario, le camere in alto diventano forni per colpa dell’irraggiamento sul tetto. Gli esperti di efficienza (linee guida ENEA e manuali tecnici CasaClima) concordano: l’isolamento ben progettato riduce i fabbisogni di energia e aumenta il comfort, e l’intervento con il miglior rapporto fatica/beneficio per il fai-da-te è quasi sempre sul piano tetto-sottotetto.

Capito il “dove”, resta il “con cosa”. Qui entra il duello: isolanti naturali vs isolanti sintetici. I primi — come canapa, sughero, lana di pecora, cellulosa — sono rinnovabili, traspiranti, poveri di VOC e spesso prodotti a km zero. Regulano l’umidità, rendono l’aria di casa più salubre, offrono una buona capacità termica (lo “sfasamento” che aiuta tanto d’estate) e, se ben posati, durano a lungo. I secondi — EPS, XPS, poliuretano/pir — brillano per bassa conducibilità a parità di spessore, spesso costano meno al mq e sono robusti in certe applicazioni (come contropareti esterne e zoccolature).

In pratica: i naturali vincono su comfort, traspirabilità e gestione dell’umidità; i sintetici sui millimetri e sulla pura resistenza termica in poco spessore. Ma non è solo una questione di scheda tecnica: è di abbinamento giusto fra materiale, punto della casa e posa.

In un’abitazione standard italiana, intervenire su tetto e sottotetto è il colpo grosso. Qui i naturali ad alta capacità termica — come cellulosa insufflata, lana di pecora o canapa in intercapedine, e sughero in pannello — funzionano alla grande: riducono le perdite in inverno e smorzano i picchi in estate, aiutando a tenere spenti sia caldaia che condizionatore. Su sottotetti non abitabili, stendere materassini di lana/canapa o pannelli di sughero è un lavoro da weekend con resa tangibile; dove servono riempimenti “a tappo”, la cellulosa insufflata (trattata con sali per resistere a fuoco e parassiti) riempie ogni fessura e limita i vuoti d’aria.

Sulle pareti, se sei in fai-da-te e combatti pareti fredde o condense leggere, una controparete interna traspirante con pannelli di sughero o lana di pecora/canapa abbinati a un freno al vapore posato correttamente offre comfort senza sigillare troppo il muro. Per cappotti esterni, il massimo dell’efficacia arriva da posa professionale: sughero espanso e EPS sono i più usati; il primo è traspirante e durevole, il secondo è performante a poco spessore. In zoccolature e punti umidi, lo XPS regge bene umidità e compressione. In pavimento, teli o pannelli di sughero migliorano isolamento e rumore da calpestio.

Quanto si risparmia davvero? Dipende da clima, spessori e continuità della posa, ma isolare bene il tetto/sottotetto porta spesso a tagli importanti della domanda di riscaldamento; ENEA indica proprio l’involucro superiore come una delle priorità con i ritorni più rapidi. E il pregio dei naturali è che, oltre alla riduzione dei consumi, migliorano la qualità dell’aria indoor grazie alla traspirabilità e a un profilo di VOC molto basso.

Gestione cookie