INPS: in arrivo a fine anno una pioggia di avvisi per i cittadini. Scopri chi è a rischio e cosa rispondere per tutelarti.
Fine anno con il fiato sospeso per una platea precisa di contribuenti. L’Istituto nazionale di previdenza sociale si prepara a muovere tasselli importanti su posizioni contributive che, per molti, potrebbero fare la differenza tra una semplice verifica e un iter molto più rigido. Non è una novità assoluta, ma il timing e la portata dell’intervento rimettono al centro una questione che tocca migliaia di titolari di partita IVA.

A essere interessate sono realtà produttive diffuse sul territorio, con adempimenti cadenzati e importi fissi che maturano secondo un calendario definito. Chi è nel mirino? E soprattutto: come comportarsi a fronte di una segnalazione che, almeno in prima battuta, non è una sanzione ma nemmeno un messaggio da ignorare?
Avvisi bonari INPS 2025, scatta l’allerta di fine anno per artigiani e commercianti
Con il messaggio n. 3437 del 10 dicembre 2025, l’INPS ha comunicato l’avvio delle operazioni che porteranno all’emissione degli avvisi bonari destinati agli iscritti alle gestioni previdenziali degli Artigiani e dei Commercianti. Le nuove elaborazioni riguardano in particolare le rate della contribuzione fissa con scadenze nei mesi di febbraio e maggio 2025, ancora oggetto di verifica da parte dell’Istituto.

La platea di riferimento è circoscritta: le comunicazioni interessano esclusivamente i lavoratori autonomi tenuti al versamento dei contributi nelle Gestioni IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) di Artigiani e Commercianti.
Si tratta di categorie che versano contributi in importi stabiliti annualmente, calcolati sul reddito minimale e corrisposti in più tranche nell’arco dell’anno, seguendo scadenze prestabilite.
Il calendario delle scadenze contributive di base prevede quattro rate annuali riferite ai contributi fissi sul minimale. Per il 2025, le date da tenere a mente sono:
- 16 maggio 2025
- 20 agosto 2025
- 16 novembre 2025, slittata automaticamente al 17 novembre perché cadente di domenica
- 16 febbraio 2026, termine previsto per il quarto versamento dell’anno contributivo successivo
A queste si aggiunge la quarta rata dei contributi sul reddito minimale del 2024, dovuta entro il 17 febbraio 2025, anch’essa prorogata di un giorno per via del weekend.
Diverso il discorso per la quota calcolata sul reddito eccedente il minimale: il relativo versamento avviene in sede di dichiarazione dei redditi, con determinazione del saldo e, se dovuti, degli acconti per l’anno successivo, secondo il medesimo calendario delle imposte sui redditi.
Gli avvisi bonari in arrivo non viaggeranno soltanto via email o posta cartacea. L’INPS mette infatti a disposizione un’area digitale dedicata alla posizione assicurativa degli autonomi iscritti alle Gestioni Artigiani e Commercianti. I documenti si consultano nel “Cassetto previdenziale Artigiani e Commercianti”, attraverso il percorso:
- Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti → Posizione Assicurativa → Avvisi Bonari
Questa sezione, operativa da anni, consente di visualizzare la situazione contributiva, verificare eventuali pendenze e accedere ai dettagli dei versamenti richiesti. Contestualmente alla pubblicazione nel cassetto previdenziale, l’INPS invierà anche un messaggio di posta elettronica ai titolari della posizione contributiva e agli intermediari delegati che abbiano comunicato un indirizzo email valido.
L’avviso via email ha funzione puramente informativa: il documento ufficiale resta quello disponibile sul portale dell’Istituto. Capita non di rado che il contribuente abbia già effettuato un pagamento prima dell’emissione dell’avviso. In questo caso è predisposto un canale dedicato per trasmettere la prova del versamento, così da consentire i riscontri ed evitare inutili solleciti. Il percorso da utilizzare è:
- Cassetto Previdenziale del Contribuente → Contatti → Nuova richiesta → Invio quietanza di versamento
La trasmissione della quietanza consente all’Istituto di allineare la posizione ed evitare successive comunicazioni di irregolarità. Un punto fermo ricordato dall’INPS è la natura degli avvisi bonari: si tratta di prime comunicazioni non sanzionatorie, utili al contribuente per verificare omissioni o ritardi ed eventualmente regolarizzare. Tuttavia, l’inerzia ha conseguenze precise.
In assenza di pagamento entro i termini indicati, si procede con l’emissione di un Avviso di Addebito con valore di titolo esecutivo, che consente all’INPS di attivare la riscossione coattiva tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. In questa fase maturano sanzioni e interessi, con un aggravio dell’esposizione debitoria per il soggetto inadempiente.





