Prima di investire in un costoso robot multifunzione, scopri come ottenere gli stessi risultati con pochissimi strumenti di casa: stessa cremosità, stesse montate, stesse fette — senza compromessi sul risultato.
Molti robot da cucina nella fascia dei 150–200 euro vengono presentati come apparecchi “tuttofare”: tritano, frullano, montano, impastano, affettano. Sembra che senza di loro la cucina diventi improvvisamente un luogo primitivo.

In realtà, se si guarda da vicino a ciò che fanno, ci si accorge che buona parte di queste funzioni non è altro che la combinazione di tre attività molto semplici, che già svolgiamo regolarmente con strumenti comunissimi. Ci sono 3 oggetti che si hanno già in casa che possono sostituire il robot e farci risparmiare. Ecco quali sono.
I 3 oggetti che possono sostituire un robot da cucina
La prima funzione che i robot amano mettere in mostra è la capacità di tritare e frullare. È il cuore del prodotto: un contenitore, una lama, un motore. Ma questa è esattamente la stessa logica di un frullatore a immersione o di un frullatore tradizionale. La differenza, nella pratica, è minima.

Una vellutata preparata con un robot da 200€ non è più liscia di una fatta con un frullatore da 20€. Le salse vengono emulsionate allo stesso modo e, negli usi quotidiani, l’efficacia è praticamente identica. L’unica comodità in più è che il robot contiene tutto in un unico recipiente, ma in termini di risultato non c’è alcun salto di qualità. Un’altra grande promessa dei robot è quella di montare e impastare. La verità è che, per gran parte delle preparazioni casalinghe, uno sbattitore elettrico è più che sufficiente.
Montare panna, albumi, impasti morbidi per torte o biscotti è un lavoro che uno sbattitore tradizionale fa da anni, senza bisogno di accessori costosi o ingombranti. I robot da 200€ non hanno la potenza o la struttura necessaria per impasti difficili — quelli seri, come il pane o la pizza, richiedono apparecchi di ben altra fascia di prezzo. Quindi, se parliamo di preparazioni quotidiane, uno sbattitore fa esattamente ciò che il robot promette, solo con un oggetto molto più leggero e maneggevole.
La parte più sopravvalutata, però, è quella “meccanica”: affettare, grattugiare, tagliare a julienne. I produttori la presentano come una rivoluzione, ma questo tipo di lavoro è identico a quello che facciamo ogni giorno con una semplice grattugia o con una mandolina. Per tagliare carote, zucchine, patate o formaggio non serve un dispositivo motorizzato: spesso il risultato manuale è persino più preciso e, paradossalmente, più veloce, perché non richiede di montare e smontare accessori, lavarli uno per uno e asciugarli con cura per non rovinarli.
Allora perché molte persone continuano a comprare robot da cucina da 200€? Non per una reale necessità tecnica, ma per una questione di comodità percepita. Un robot ti dà l’impressione di unire tutto in un solo corpo: un unico apparecchio da lasciare sul piano di lavoro e da accendere al bisogno, senza dover aprire cassetti e cercare strumenti. Ma, dal punto di vista del risultato finale dei piatti, non c’è una differenza significativa se in cucina utilizzi tre oggetti che costano insieme meno di un quinto del prezzo.
La scelta, quindi, raramente è motivata da ciò che serve davvero per cucinare, ma da quanto si vuole semplificare la preparazione o ridurre il numero di strumenti in giro. C’è chi trova nel robot un alleato indispensabile, soprattutto se cucina molto, se prepara spesso grandi quantità, o se ama delegare alcune operazioni ripetitive. Ma per la maggior parte delle persone che preparano pasti semplici e non hanno esigenze particolari, un frullatore, uno sbattitore e una grattugia sono più che sufficienti per ottenere gli stessi identici risultati che un robot da 200€ promette.





