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La pizza del sabato sera potrebbe farti finire in ospedale e non lo sai: attenzione a questo dettaglio, pochi ci fanno caso

Quante volte il sabato sera ordini la pizza a casa, soprattutto con l’arrivo delle piogge e del freddo? Ma fai attenzione, questa disattenzione potrebbe costarti molto cara

Mangiare la pizza direttamente dalla scatola è un’abitudine comune, sinonimo di praticità e convivialità. Tuttavia, questo gesto apparentemente innocuo nasconde dei rischi legati alla sicurezza alimentare.

Attenzione a non mangiare la pizza nel cartone, puoi finire in ospedale – Referendumcittadinanza

Il calore e il grasso della pizza possono favorire la migrazione di sostanze indesiderate dal cartone al cibo, tra cui inchiostri, colle, oli minerali (MOSH/MOAH) e bisfenolo A (BPA), un interferente endocrino sotto osservazione da parte dell’EFSA. La normativa europea, tramite il Regolamento (CE) 1935/2004 sui MOCA, stabilisce criteri rigorosi per i materiali a contatto con gli alimenti, ma non tutti i cartoni rispettano questi standard, soprattutto quelli riciclati o con interni stampati.

⚠️ I Principali Rischi per la Salute, cosa ingeriamo insieme alla pizza

I rischi sono legati soprattutto alla tipologia di cartone utilizzato, in particolare se non è realizzato esclusivamente con cellulosa vergine e certificata per uso alimentare (simbolo della forchetta e del bicchiere).

  • Sostanze Tossiche da Cartone Riciclato: Molti cartoni, soprattutto quelli non a norma o di bassa qualità, contengono carta riciclata. Questa carta può veicolare residui di inchiostri da stampa, colle, oli minerali e altre sostanze chimiche potenzialmente nocive.
  • Bisfenolo A (BPA) e Ftalati: Studi e inchieste hanno rilevato tracce di sostanze come il Bisfenolo A (BPA) e gli ftalati in alcuni cartoni, specialmente quelli realizzati con materiale riciclato.
    • Questi sono spesso classificati come interferenti endocrini, sostanze capaci di alterare l’equilibrio ormonale con potenziali effetti negativi a lungo termine su crescita, sviluppo e fertilità.
  • PFAS (Sostanze Perfluoroalchiliche): Alcuni imballaggi, per essere resi impermeabili a grasso e umidità, vengono trattati con sostanze fluorurate (PFAS). Anche se l’uso di alcuni di questi composti è stato vietato, altri sono ancora in uso e possono migrare a contatto con cibi grassi e caldi, rappresentando un rischio.

Il rischio di migrazione aumenta in modo significativo a causa delle condizioni in cui la pizza viene servita nel cartone:

  1. Calore: La pizza è appena sfornata e il calore favorisce il rilascio e il trasferimento delle sostanze chimiche presenti nel cartone.
  2. Grasso e Umidità: Il grasso e l’umidità della pizza agiscono come “veicoli” che facilitano l’assorbimento delle sostanze chimiche da parte dell’alimento.

Come tutelare la salute: cosa fare con le pizze in delivery

La soluzione a questo problema è sorprendentemente semplice: trasferire la pizza su un piatto non appena arriva a casa. Questo gesto riduce il tempo di contatto tra il cibo e il cartone, limitando così la migrazione di sostanze potenzialmente nocive. Per chi è fuori casa, un foglio di carta forno può fungere da barriera efficace. È importante anche prestare attenzione al tipo di cartone utilizzato dalla pizzeria, preferendo quelli con il simbolo di “idoneo al contatto con alimenti”, realizzati in cellulosa vergine e senza interni stampati.

Oltre a trasferire la pizza su un piatto, ci sono altre buone pratiche da adottare per garantire sia la sicurezza che il gusto. Aprire la scatola per far sfogare il vapore e trasferire immediatamente la pizza su un piatto, una teglia pulita o un tagliere aiuta a mantenere la croccantezza della crosta. Se necessario, un breve passaggio in forno può riportare la pizza alla sua croccantezza originale, purché si eviti di avvolgerla direttamente in alluminio, specialmente se molto condita o con salsa di pomodoro, per prevenire ulteriori migrazioni di sostanze.

Non esitare a dialogare con la tua pizzeria di fiducia riguardo i materiali utilizzati per l’imballaggio. Chiedere se utilizzano cartoni idonei al contatto alimentare o se pongono un foglietto alimentare sotto la pizza non è solo un diritto, ma anche un incentivo per gli operatori del settore a seguire le migliori pratiche. La certificazione FSC, pur essendo un indicatore di gestione responsabile delle foreste, non sostituisce l’idoneità al contatto con gli alimenti.

In sintesi, la migrazione di sostanze nocive è un rischio reale quando si mangia la pizza direttamente dalla scatola, ma è facilmente evitabile con gesti semplici e consapevoli. Scegliere il piatto anziché il cartone, verificare la qualità dell’imballaggio e adottare piccoli accorgimenti possono fare la differenza, garantendo una degustazione non solo più sicura ma anche più piacevole. La tua salute e il tuo palato te ne saranno grati.

Silvia Cini

Classe 1982, giornalista pubblicista dal 2020, divento ‘mamma’ di CheDonna, ideato in concerto con la proprietà, nel lontano 2009. Fu la mia prima esperienza giornalistica e dal primo ‘pubblica’ su WordPress capii che questa era la mia vera passione. Dirigo questa testata da allora, gestendo un gruppo di persone appassionate e professionali che negli anni sono diventate la mia famiglia. Nel 2019 divento mamma di Sara, e grazie a lei do vita ad altri progetti legati al mondo delle mamme e del settore food sempre per la Web365. Oggi dirigo 4 giornali e la mia passione per questo lavoro cresce ogni giorno di più.

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