In pensione a 62 anni, c’è ancora poco tempo per la domanda: quando scade e l’importo che ti spetta

La finestra per andare in pensione a 62 anni resta aperta fino al 31 dicembre 2025, tra regole più rigide, tetti all’assegno e calcolo contributivo. Ma quanto si prende davvero? E chi, esattamente, può cogliere l’ultima occasione?

Un numero, un’età, un bivio. Sessantadue. La domanda che molti si pongono è se sia ancora possibile anticipare l’uscita dal lavoro rispetto all’età pensionabile. Le regole sono cambiate, i tempi si sono fatti stretti, e all’orizzonte si profila una manovra che potrebbe non prorogare l’uscita a 62 anni nel 2026. Tuttavia, c’è ancora tempo per agire, ma fino a quando e a quali condizioni?

Uomo al PC, barattolo di vetro con monete e scritta "pension"
In pensione a 62 anni, c’è ancora tempo per la domanda: requisiti e importo – referendumcittadinanza.it

Ecco quali sono le vie principali per poter lasciare il lavoro a 62 anni e andare in pensione, i requisiti che bisogna avere per cogliere questa opportunità e l’importo dell’assegno che poi si percepirà. La buona notizia è che c’è ancora tempo per fare la domanda.

Come andare in pensione a 62 anni?

La Quota 103 rappresenta la via principale per chi aspira a pensionarsi a 62 anni, con requisiti che includono 62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2025. Questo sistema, che segue la Quota 100 e la Quota 102, si basa interamente sul calcolo contributivo, il che può rappresentare una penalizzazione per chi avrebbe diritto al calcolo misto. Inoltre, esiste un tetto all’importo dell’assegno pensionistico, che non può superare quattro volte il trattamento minimo fino al compimento dei 67 anni.

Scrivere su un foglio "Pension, loading.."
Come andare in pensione a 62 anni? – referendumcittadinanza.it

Per chi si interroga su quanto si prende effettivamente con la pensione a 62 anni, è fondamentale considerare il montante contributivo accumulato e il coefficiente di trasformazione applicato all’età. A 62 anni, il coefficiente è meno favorevole, il che significa che anticipare l’uscita comporta un assegno meno cospicuo. La scelta tra anticipo e importo diventa quindi cruciale. La domanda di pensione deve essere presentata all’INPS per via telematica, e richiede una verifica accurata dell’estratto conto contributivo e, se necessario, la regolarizzazione di eventuali periodi scoperti.

Per chi raggiunge i requisiti entro il 2025, il diritto alla pensione resta valido anche se il primo pagamento avviene nel 2026. Esistono alternative alla Quota 103, come la pensione anticipata ordinaria, che non prevede un’età specifica ma si basa sui contributi versati. Tuttavia, per molti, la Quota 103 rimane l’opzione privilegiata per pensionarsi a 62 anni. In assenza di una proroga per il 2026, chi non ha maturato i requisiti entro il 2025 dovrà orientarsi verso altre forme di pensionamento previste dalla normativa vigente. Per chi invece ha già acquisito il diritto, questo rimarrà valido.

Orientarsi sull’importo atteso richiede di considerare il montante contributivo e l’età di pensionamento. Attendere anche solo uno o due anni oltre i 62 può incrementare sensibilmente l’assegno, grazie a un coefficiente di trasformazione più favorevole. Un promemoria operativo per chi mira a pensionarsi entro il 2025 include la verifica dell’estratto conto INPS, la regolarizzazione di periodi contributivi scoperti, la richiesta di riconoscimento del diritto a Quota 103 e la presentazione della domanda di pensione.

La finestra di opportunità resta aperta fino al 31 dicembre 2025, dopodiché molto dipenderà dalle decisioni future in materia di legge di Bilancio.

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