I ladri odiano questi 3 tipi di piante da giardino: ecco perché evitano quelle case

I ladri detestano queste 3 piante da giardino; ecco la ragione per cui evitano le case che le possiedono.

Quando si pensa alla protezione della casa, la mente corre subito a antifurti, videocamere e infissi rinforzati. Eppure, un aiuto insospettabile arriva direttamente dal verde domestico. Alcune specie ornamentali, per struttura, rumorosità o densità, rendono complicato e rischioso l’avvicinamento di estranei, aumentando il tempo e la visibilità necessari per forzare un accesso.

Facciata casa, arbusti e siepi all'ingresso, nel cerchio ladri con torce
I ladri odiano questi 3 tipi di piante da giardino: ecco perché evitano quelle case – referendumcittadinanza.it

Un principio semplice che gli specialisti di sicurezza nel Regno Unito raccomandano da tempo: cominciare a “blindare” la proprietà dal giardino, con scelte mirate di piante. Infatti i ladri tendono ad odiare questi 3 tipi di piante ed ecco perché evitano le case dove ci sono.

Le piante che i ladri odiano: ecco quali sono

I ladri odiano alcune piante che si trovano comunemente davanti casa. Chi invece non le ha, dovrebbe posizionarle qui perché sono un ottimo deterrente. Ci sono diverse specie che, oltre ad essere funzionali a questo scopo, sono anche belle da vedere.

Siepe alloro
Le piante che i ladri odiano: ecco quali sono – referendumcittadinanza.it

Arbusti provvisti di spine o rami intricati formano difese passive difficili da attraversare. Posizionati sotto finestre a piano terra, lungo recinzioni o in prossimità di passaggi secondari, costringono a deviazioni o a contatti dolorosi, con il rischio di lacerare abiti e lasciare segni evidenti.

Come:

  • Pyracantha (noto come “agazzino” o “agrifoglio di fuoco”): vigoroso, fitto, ricco di spine e bacche decorative.
  • Berberis: denso, deciso nella crescita, con aculei che scoraggiano qualsiasi intrusione.
  • Rosa rugosa: rosa rustica, resistente, con rami spinosi e portamento cespuglioso.
  • Ilex (agrifoglio): ornamentale, coriaceo, con foglie pungenti e capacità di formare siepi compatte.

Un ladro cerca velocità e discrezione. Davanti a un cordone di spine, il tempo si dilata e aumenta la possibilità di essere visto o sentito. A differenza di un cancello che si può scavalcare, un cespuglio spinoso “morde” e non permette passaggi rapidi senza conseguenze.

Non tutte le difese devono pungere: a volte basta un fruscio nel momento sbagliato. Alcune piante, se mosse o calpestate, producono suoni netti e improvvisi; accostate a materiali come ghiaia o ciottoli, trasformano un passo furtivo in un segnale evidente. Alcuni esempi sono:

  • Varietà di bambù con canne e foglie che, al vento o al passaggio, emettono fruscii riconoscibili.
  • Fronde secche o essenze dal fogliame fragile che “scricchiolano” al contatto.
  • Ghiaia o pietrisco disposti su vialetti e sotto le siepi: non è vegetazione, ma funziona come “tappeto sonoro” che tradisce subito i movimenti.

Chi tenta un’intrusione punta al silenzio. Un rumore inaspettato amplifica la sensazione di essere esposti e può indurre a desistere. Collocare ghiaia e piante rumorose nei punti di passaggio obbligato – ingressi laterali, retro dell’abitazione, vicino a cancelli e portefinestre – aumenta la percezione di rischio.

Ci sono poi le specie che, per compattezza e altezza, riducono i varchi e richiedono manovre più lente e visibili per essere superate. L’obiettivo non è tanto nascondere la casa, quanto creare un tracciato tortuoso e poco pratico verso i punti deboli.

Le specie consigliate sono:

  • Alloro: crescita veloce, fogliame spesso, ottimo per barriere alte e continue.
  • Bosso (Buxus): ideale per siepi basse e molto compatte, perfette a delimitare percorsi e zone d’ingresso.
  • Tasso (Taxus baccata): robusto, longevo, con una tessitura impenetrabile se ben potato.

Ogni minuto in più speso per scavalcare o aggirare una siepe è un minuto in cui aumenta la probabilità di essere notati. Inoltre, le strutture dense offrono pochi appigli e impediscono movimenti rapidi, scoraggiando tentativi improvvisati.

L’approccio più efficace è perimetrale e stratificato quindi, crea:

  • Strato di contatto: arbusti spinosi sotto finestre e lungo recinzioni dove è più probabile un tentativo di accesso.
  • Strato sonoro: ghiaia e piante “parlanti” su varchi e camminamenti laterali, in modo da segnalare ogni passo.
  • Strato di rallentamento: siepi fitte a creare corridoi obbligati e ridurre le fughe rapide.

Con qualche accorgimento di design – evitare varchi nascosti, mantenere la visibilità dai punti di controllo della casa, curare potature regolari per non offrire rifugi – il giardino diventa una vera zona cuscinetto che rende l’intrusione complicata, lenta e rumorosa.

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