Tutte le cartelle esattoriali in sospeso verranno annullate (o stralciate) d’ufficio entro la fine di quest’anno.
Un nuovo capitolo si apre per la riscossione dei debiti fiscali. Il governo ha varato una serie di interventi destinati a cambiare in profondità il “magazzino” delle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, alleggerendo i ruoli più vecchi e scandendo con tempi certi la vita delle posizioni più recenti.

Tra sanatorie, automatismi e verifiche periodiche, l’obiettivo è duplice: ripulire gli estratti di ruolo dei contribuenti e rendere più efficiente il recupero, evitando che milioni di crediti rimangano sospesi per anni senza reali prospettive di incasso.
Cosa succederà alle cartelle esattoriali quest’anno?
Sul fronte delle misure straordinarie, dal 2026 prenderà il via la rottamazione quinquies, pensata per i debiti già trasformati in cartella entro il 31 dicembre 2023. Si tratta di una sanatoria che consente di rientrare pagando a condizioni agevolate, con uno schema di 54 rate bimestrali e sconti su sanzioni, interessi e aggio.

La domanda, però, dovrà essere presentata nei tempi e con le modalità che saranno definite: chi non aderirà resterà nel canale ordinario, con il rischio di azioni esecutive in caso di mancati pagamenti. Accanto a questa via “attiva”, c’è una corsia “passiva” e automatica che sta guadagnando spazio con la riforma della riscossione: il discarico delle cartelle inesigibili.
È il meccanismo che, senza istanze del contribuente, stralcia dal carico dell’Agente della Riscossione quei debiti giudicati non recuperabili o altamente improbabili da incassare, tipicamente riferiti a soggetti deceduti senza eredi, nullatenenti o falliti.
Un’operazione che ha anche un valore di trasparenza, perché ripulisce l’estratto di ruolo da posizioni “morte” che altrimenti continuerebbero a comparire.
La riforma introduce infatti un principio nuovo per i ruoli più recenti, destinato a incidere sulle cartelle che matureranno nei prossimi anni. La novità riguarda proprio i carichi affidati all’Agente della Riscossione a partire dal 1° gennaio 2025: per questi debiti scatterà un controllo ogni cinque anni, al termine del quale la cartella potrà essere cancellata in automatico se, in quel periodo, non sarà stato eseguito alcun atto idoneo a interrompere la prescrizione.
In pratica, sul singolo ruolo l’Agente verificherà la presenza di solleciti, intimazioni di pagamento, notifiche, pignoramenti, fermi o ipoteche e, più in generale, di qualunque atto interruttivo. Se non risulta nulla, la posizione esce dal magazzino senza necessità di domande.
Questo schema quinquennale ha una duplice funzione: tutela il contribuente da debiti che non vengono più coltivati e, al contempo, impone all’amministrazione una gestione proattiva, evitando la stratificazione di posizioni difficilmente esigibili. Per le cartelle già in pancia all’Agenzia prima del 2025, la riforma fissa tre finestre temporali di discarico automatico, con scadenze diverse a seconda dell’anzianità del credito:
- Cartelle 2000–2010: discarico automatico entro il 31 dicembre 2025
- Cartelle 2011–2017: discarico entro il 31 dicembre 2027
- Cartelle 2018–2024: discarico entro il 31 dicembre 2031
Queste scadenze fanno da cornice a un processo a tappe: l’Agente della Riscossione procederà con verifiche progressive, stralciando via via le posizioni che rientrano nei requisiti e lasciando in vita quelle su cui risultano atti interruttivi o concrete possibilità di incasso.
Non è previsto che i contribuenti presentino istanze per ottenere lo stralcio automatico: l’eventuale cancellazione comparirà direttamente nell’estratto di ruolo. Resta distinta, e su base volontaria, la via della rottamazione quinquies, che guarda al passato e consente di definire con sconti i debiti divenuti cartella entro il 31 dicembre 2023. Qui serve presentare domanda e rispettare il piano di pagamento in 54 rate bimestrali.
La rottamazione non si applica invece alle posizioni che saranno oggetto del futuro “check” quinquennale: su queste vale la regola automatica, con la possibilità di stralcio in assenza di atti interruttivi. È consigliabile:
- consultare periodicamente l’area riservata dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione per verificare l’estratto di ruolo e lo stato delle singole cartelle
- tenere traccia delle comunicazioni ricevute (solleciti, intimazioni, notifiche)
- valutare, con il proprio consulente, l’eventuale interesse ad aderire alla rottamazione quinquies quando saranno pubblicate le istruzioni operative, se si hanno debiti cartolarizzati entro il 31 dicembre 2023.
Nel 2026 prenderà forma la nuova rottamazione con l’obiettivo dichiarato è rendere più chiaro al contribuente cosa deve, per quanto tempo e con quali esiti, chiudendo il cerchio su posizioni che, in mancanza di atti e prospettive, saranno via via cancellate d’ufficio.





