Molte comunicazioni da parte dell’INPS: chi riceverà queste lettere? I contribuenti che rischiano grosso.
L’INPS sta inviando comunicazioni importanti che riguardano i contributi e gli adempimenti in sospeso, specialmente quelli con scadenze previste per l’inizio del 2025. Molti lavoratori autonomi, commercianti e professionisti spesso tendono a ritardare il pagamento delle prime rate contributive dell’anno.
L’INPS, tuttavia, sta ricordando a tutti che è il momento di non rimandare e di sistemare subitociò che era rimasto in sospeso o ciò che scade a breve. Queste comunicazioni di fine anno servono per chiedere a tutti i contribuenti di mettersi in pari con gli obblighi presi mesi fa, evitando così problemi futuri.
Migliaia di lettere dall’INPS: per chi?
Con il Messaggio n. 3734 del 10 dicembre 2025, l’INPS informa che sono in corso di emissione gli Avvisi Bonari relativi alle rate della contribuzione fissa con scadenza nei mesi di febbraio e maggio 2025 per i lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni degli Artigiani e dei Commercianti.
Si tratta, in concreto, delle comunicazioni che evidenziano il mancato versamento dei contributi minimi dovuti su base fissa e che invitano alla regolarizzazione entro termini certi. L’Istituto fa sapere che, contestualmente all’emissione, sarà inviata una e-mail di alert ai titolari della posizione contributiva e agli intermediari che abbiano registrato un indirizzo di posta elettronica.
L’obiettivo è duplice: informare tempestivamente e facilitare una sistemazione rapida delle posizioni, prima che scattino passaggi più onerosi. Gli Avvisi Bonari non sono un atto esecutivo. Sono, piuttosto, comunicazioni di irregolarità: dettagliano gli importi dei contributi non versati e le somme aggiuntive maturate, offrendo un orizzonte di 30 giorni per intervenire.
Entro questo termine è possibile pagare quanto dovuto oppure richiedere la rateizzazione, beneficiando di sanzioni e interessi ridotti rispetto a quanto accadrebbe in una fase successiva. È il momento più favorevole per rientrare, perché mantiene il dossier su un binario amministrativo “morbido”.
Se, al contrario, il termine dovesse trascorrere senza esito, l’INPS procederà con l’emissione dell’Avviso di Addebito con valore di titolo esecutivo: un atto che apre la strada al recupero coattivo del credito tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con aggravio di costi e conseguenze potenzialmente incisive per la liquidità dell’attività.
È qui che il “chi rischia grosso” del titolo prende forma: non tanto per la natura dell’avviso in sé, quanto per gli effetti a catena di un’ulteriore inerzia. Sul piano operativo, gli Avvisi Bonari sono consultabili nel Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti, percorso “Posizione Assicurativa” > “Avvisi Bonari”. Il canale online resta il riferimento sia per visualizzare il dettaglio delle pendenze, sia per recuperare le indicazioni sui pagamenti.
Qualora l’iscritto avesse già provveduto, è prevista la possibilità di comunicarlo caricando la quietanza direttamente dal “Cassetto Previdenziale del Contribuente” > “Contatti” > “Nuova Richiesta” > “Invio quietanza di versamento”, così da consentire l’allineamento degli archivi e chiudere rapidamente l’anomalia.
Per comprendere l’impatto reale della tornata di comunicazioni, vale ricordare che la contribuzione fissa riguarda i minimali dovuti dai lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni di artigiani e commercianti, a prescindere dal reddito dichiarato entro certi limiti.
Le scadenze di febbraio e maggio 2025, oggi oggetto degli avvisi, sono state per molti le prime prove dell’anno tra bollette, fornitori e carichi fiscali: un contesto in cui la dimenticanza o il rinvio possono essere costati un avviso che ora bussa alla porta.
Chi è interessato farebbe bene a verificare senza indugio la propria posizione: l’alert via e-mail aiuta, ma la fonte primaria resta il Cassetto previdenziale. In gioco non c’è solo l’importo del contributo, ma il differenziale tra una regolarizzazione in tempi rapidi e un percorso che, prolungandosi, accumula sanzioni, interessi e costi di riscossione.
Per gli intermediari, inoltre, si apre una finestra utile per accompagnare clienti e assistiti nella scelta tra pagamento immediato o richiesta di dilazione, secondo le istruzioni disponibili sui portali dell’Istituto. La macchina delle lettere è partita: il passo successivo, ora, passa da un clic o da una ricevuta che conferma l’avvenuto versamento. In mezzo, trenta giorni che fanno la differenza tra una parentesi amministrativa e una complicazione destinata a pesare sul conto economico dei prossimi mesi.
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