Brutta sorpresa in arrivo: è stata decisa la cifra da pagare del Canone Rai 2026. Ecco a quanto ammonterà per il prossimo anno.
Il canone RAI è un’imposta annuale che, negli ultimi anni, per evitare l’evasione, è stato inserito direttamente nella bolletta della luce: chi ha una fornitura elettrica domestica residenziale lo paga in automatico, a meno che non dichiari di non possedere una TV. L’importo attuale è di 90 euro all’anno, suddiviso in 10 rate da 9 euro ciascuna.

Ci sono però delle eccezioni. Alcune categorie, come gli over 75 con un reddito basso, possono essere esentate, così come chi non possiede alcun apparecchio televisivo. In quel caso, bisogna inviare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Per il 2026 è stata presa una decisione: ecco quanto si dovrà pagare.
Qual è la cifra del Canone Rai per il 2026
La Legge di Bilancio 2026 conferma la cifra del Canone Rai che già gravava nel 2025: 90 euro per famiglia, addebitati in bolletta sull’utenza elettrica domestica residenziale. La promessa politica di portarlo a 70 euro, magari compensando con più pubblicità, è rimasta lettera morta.
Lo ricordano anche le associazioni dei consumatori: il Codacons ha calcolato che la fine delle agevolazioni ha già pesato per centinaia di milioni complessivi sulle famiglie, in un contesto in cui il canone garantisce allo Stato circa 1,9 miliardi di gettito annuo. Insomma, nessun colpo di scena in manovra e il meccanismo introdotto dal 2016 resta com’è: si presume che chi ha una utenza domestica possegga un televisore e quindi debba pagare.

Tuttavia esistono casi precisi e riconosciuti in cui scatta l’esenzione totale. I più importanti sono tre: gli over 75 con reddito complessivo non superiore a 8.000 euro, chi dichiara la non detenzione di apparecchi TV nell’abitazione dove è attiva l’utenza elettrica domestica, e alcune categorie come militari e diplomatici stranieri. Se rientri in una di queste situazioni, non devi fare magie: devi presentare la dichiarazione sostitutiva prevista dall’Agenzia delle Entrate.
Si fa online con SPID/CIE/CNS dall’area riservata o con invio cartaceo (raccomandata con documento), usando il modello ufficiale. Le scadenze contano: per avere l’esenzione piena dell’anno occorre rispettare i termini indicati annualmente dall’Agenzia; se arrivi tardi, l’eventuale esonero può valere solo per il secondo semestre. Verifica sempre le date aggiornate sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Inoltre, evita i doppi addebiti. Il canone è “per famiglia anagrafica”: si paga una sola volta, anche se in casa avete più contatori o se tu e il tuo partner avete cambiato intestazione per trasloco. Se ti ritrovi il canone su due utenze “residenziali” della stessa famiglia, compila la sezione dedicata alla “famiglia anagrafica” nella dichiarazione sostitutiva e sistemerai l’anomalia alla fonte. Se il problema c’è già stato, passa al passaggio successivo.
È importante sapere, poi, che se il canone è stato addebitato indebitamente, puoi chiedere il rimborso. Esiste un modulo specifico di richiesta rimborso del canone TV, sempre sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Serve dimostrare il motivo: ad esempio, esenzione spettante non applicata, non detenzione regolarmente dichiarata, doppio addebito per la stessa famiglia anagrafica, o addebito su un’utenza che non è “domestica residenziale”. Prepara documenti e ricevute, compreso il numero POD della fornitura, e conserva la ricevuta dell’invio: è la tua rete di salvataggio.
Infine, controlla come paghi. Il canone va in automatico in dieci rate sulle bollette (tipicamente da inizio anno), e per chi attiva l’utenza in corso d’anno l’addebito si ricalibra. Il “trucco” qui è banale ma efficace: verifica periodicamente il dettaglio degli addebiti e tieni d’occhio eventuali cambi di contratto, traslochi e volture. Una piccola revisione oggi ti evita casini domani.





