Il “regalo” non scartato sotto l’albero ma accreditato a gennaio: un bonus che sfiora i 400 euro l’anno per alcuni soggetti. Ecco chi può ottenerlo senza fare domanda e perché questo ritocco, piccolo ma concreto, può fare la differenza.
Diciamolo forte e chiaro: quando il carrello pesa più del portafogli, ogni euro in più è ossigeno puro. Se vivi con la pensione minima, sai cosa significa fare i conti con bollette che non perdonano, farmaci da pagare e spese impreviste.

Quante volte ti sei detto “basterebbe poco per respirare”? E se quel “poco” arrivasse proprio a gennaio, senza moduli, corse all’INPS o burocrazia infinita? Ecco in cosa consiste il bonus da 400 euro che arriva all’inizio del nuovo anno.
A chi spetta il bonus da 400 euro di gennaio
Il Governo ha messo mano alle misure per sostenere il potere d’acquisto, affiancando agli interventi sulle aliquote IRPEF un aumento per chi percepisce la pensione minima INPS. Da gennaio scatterà un Bonus da 360 euro l’anno circa, frutto di una combinazione di rivalutazioni e di un ritocco specifico per gli over 70.

Non stiamo parlando di miraggi: è un adeguamento programmato, con quote mensili aggiuntive che si sommano nel corso dell’anno. Come si riconosce se il “tesoretto” ti riguarda? Il punto di partenza è l’importo della tua pensione base: la pensione minima è pari a 603,40 euro al mese.
Se il tuo cedolino si aggira su quella cifra e hai almeno 70 anni, potresti rientrare nella platea che incassa l’aumento pieno.
Il “trucco” non è segreto: la somma nasce da tre componenti ufficiali — la rivalutazione ordinaria dell’assegno (circa 1,4%), la rivalutazione straordinaria per le minime (circa 1,5%) e il famoso incremento al milione per chi ha compiuto 70 anni e rispetta i requisiti previsti.
Tradotto in soldoni: circa 8,45 euro al mese dalla rivalutazione ordinaria, 9,18 euro al mese da quella straordinaria e un incremento che sale da 136,44 a 156,44 euro mensili per la maggiorazione destinata agli over 70. Mese dopo mese, il totale porta a circa 360 euro in più all’anno.
Non è solo teoria: chi segue da vicino le misure previdenziali sa che gli adeguamenti scattano in automatico su indicazione INPS. Nessuna domanda da presentare, niente file all’alba al patronato. Quello che puoi fare, però, è prepararti: a gennaio controlla il cedolino sul tuo profilo MyINPS con SPID/CIE/CNS e verifica che la maggiorazione sia allineata.
Il cuore della novità è semplice. Il bonus interessa i titolari di pensione minima INPS; l’aumento “pieno” scatta per chi ha almeno 70 anni e rientra nei requisiti previsti per l’incremento al milione. Non serve presentare istanze: l’INPS applica gli adeguamenti direttamente in pagamento, e li vedrai sul cedolino di gennaio.
Se non hai ancora 70 anni o non rientri nei requisiti per l’incremento, non resti a mani vuote: ti spettano comunque la rivalutazione ordinaria e quella straordinaria sulle minime, cioè aumenti più piccoli ma utili, già conteggiati mese per mese.
Facciamo ordine su come muoverti, in pratica: se il tuo assegno è intorno ai 603,40 euro, gennaio sarà il mese chiave. Entra nell’area personale INPS e confronta l’importo con quello di dicembre: la voce di rivalutazione deve risultare chiara, così come l’eventuale maggiorazione per over 70.
Se l’accredito non è visibile, può trattarsi di un ritardo tecnico o di una verifica reddituale in corso: mantieni la calma, annota il numero del cedolino, e chiedi assistenza, meglio se tramite un CAF/patronato.
Se hai compiuto 70 anni di recente, verifica di aver comunicato correttamente ogni dato reddituale utile; l’incremento al milione è legato anche a limiti di reddito fissati per legge, dunque possono servire aggiornamenti formali. In caso di allineamenti tardivi, l’INPS riconosce gli arretrati.
Un promemoria amico: pianifica già ora come usare quei quasi 400 euro. Divisi mese per mese sembrano pochi, ma messi da parte per un obiettivo diventano una rete di sicurezza: una bolletta coperta senza ansia, una visita medica, un piccolo extra per chi ami. È così che si trasforma un “ritocco” in una boccata d’aria vera.





