Allenatore e giocatori sono stati letteralmente beccati sul fatto con un’accusa gravissima per un giro di scommesse criminali. Oggi vogliamo fare il punto della situazione.
La scena, dicono gli inquirenti, è di quelle che inchiodano: un allenatore e un giocatore, volti noti nel loro ambiente, intercettati mentre discutono di puntate, quote, tempi. Non è la solita indiscrezione: ci sono chat, incontri, passaggi di denaro. E soprattutto c’è un’ipotesi pesantissima, quella di un giro di scommesse criminali. Ancora poche certezze pubbliche, molte domande. E una consapevolezza: quando la frontiera tra gioco e manipolazione si assottiglia, l’onda d’urto va ben oltre il rettangolo di gara.
Per ora, prudenza. Le carte parlano di contatti con intermediari, di micro-puntate ripetute e di flussi di denaro che si spezzettano tra conti e piattaforme diverse. Chi indaga non esclude che i due tesserati abbiano avuto un ruolo attivo, ma ricorda che l’indagine è in corso e che i diretti interessati potranno difendersi. È il quadro classico dei grandi scandali: primo atto, lo choc; secondo, il lavoro silenzioso degli investigatori; terzo, l’impatto su un intero ecosistema fatto di tifosi, sponsor, leghe e operatori del betting.
In mezzo, resta la domanda che tutti fanno: di quale sport stiamo parlando? E quanto è profonda la crepa che si sta aprendo?
Il 23 ottobre 2025, un lancio ANSA ha messo in fila i tasselli: un’inchiesta italiana ipotizza le “mani della mafia” su scommesse legate a partite NBA e a tornei di poker, online e dal vivo. Il dossier, secondo quanto riportato, descrive un network ben strutturato, capace di operare su mercati regolamentati e grigi, con strumenti sofisticati e complicità mirate. Dentro quel quadro si collocano l’allenatore e il giocatore: non nomi sbandierati, ma profili che, stando alle carte, avrebbero fornito informazioni sensibili (stato di forma, minutaggi, acciacchi dell’ultimo minuto) utili a orientare puntate su eventi specifici, le cosiddette “prop bet”.
Il filone sul poker, parallelo e non secondario, parla di collusion ai tavoli, segnali, chip dumping e appoggi esterni durante le sessioni online. Qui la logica è simile: ridurre il rischio con una catena di esecutori e intermediari, disperdere i flussi, muovere capitali tra società di comodo e conti esteri. L’obiettivo, in entrambi i casi, è semplice e spietato: trasformare informazione privilegiata in denaro, schermando i vertici con una serie di prestanome.
Gli investigatori, citati da ANSA, parlano di cooperazione internazionale e di perquisizioni mirate. Non ci sono, al momento in cui scriviamo (25 ottobre 2025), condanne: siamo nella fase delle contestazioni, delle misure cautelari, dei sequestri. Ma il messaggio che filtra è chiaro: il perimetro non riguarda solo la “periferia” dello sport, bensì segmenti molto esposti del mercato globale.
Perché mina la fiducia nell’integrità della competizione. Se una “prop bet” su rimbalzi, falli o minuti può essere orientata, l’intero impianto vacilla. Perché la filiera del betting legale rischia di diventare veicolo per capitali illeciti se i controlli non intercettano pattern anomali. Perché l’ombra delle organizzazioni criminali, quando entra nei calendari sportivi e nei tavoli di poker, alza la posta su riciclaggio e corruzione.
Non è la prima volta che il tema esplode. Negli ultimi anni i regolatori europei e le leghe professionistiche hanno potenziato i reparti “integrity”, incrociando dati di scommessa e performance. Ma qui, se confermato, il punto è la complicità dall’interno, l’unica vera scorciatoia che i sistemi di monitoraggio faticano a neutralizzare.
Attese decisioni disciplinari temporanee per i tesserati coinvolti, in coordinamento con le leghe. Approfondimenti sui flussi finanziari: bonifici, crypto, carte prepagate. Dialogo serrato tra bookmaker, autorità di regolazione e procure per estendere gli alert sui mercati a rischio.
Resta un principio non negoziabile: nessuna condanna senza processo. Ma la fotografia che emerge chiama tutti alle responsabilità: club, atleti, allenatori, piattaforme di gioco. Le scommesse sportive e il poker sono mondi enormi e legali; proprio per questo, quando una crepa si apre, va sigillata in fretta e con metodo.
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