Stai perdendo più capelli di quanto pensi e il colpevole potrebbe essere nascosto nella tua routine appena sveglio. Ecco 5 errori mattutini da evitare.
Smettila di dare la colpa al destino: se noti il lavandino pieno di ciocche o il pettine che si “imbottisce” ogni mattina, il problema non è solo la sfortuna. La caduta dei capelli è un’angoscia comune, certo, e spesso la imputiamo a genetica o stress.

Ma vuoi sapere la verità scomoda? Molto di ciò che indebolisce i capelli succede proprio al mattino, quando sei di fretta e agisci in automatico. Quanti capelli lasci sul piatto doccia prima del caffè? E, soprattutto, quanti potresti risparmiare cambiando qualche gesto? Ecco 5 errori che dovresti evitare di fare.
5 errori mattutini da evitare per contrastare la caduta dei capelli
Perdere tra 50 e 100 capelli al giorno è considerato fisiologico; diventa un campanello d’allarme quando la quantità aumenta visibilmente, compaiono rotture lungo le lunghezze, cute che pizzica o aree che si diradano.
La narrativa “è tutto genetica” tranquilizza ma non aiuta: i dermatologi e i tricologi ripetono che la micro-infiammazione del cuoio capelluto, lo stress meccanico e l’uso improprio di prodotti sono micidiali acceleratori di diradamento, specialmente se ripetuti ogni singola mattina.

Continuare con cattive abitudini significa alimentare rotture, aumentare l’effluvio telogen (la fase di caduta), irritare la cute e favorire residui che “soffocano” il fusto. Più aspetti, più il danno diventa costoso da invertire: servono mesi per vedere ricrescita perché i cicli del capello sono lenti, nel frattempo il volume si assottiglia e la fiducia crolla.
E quando la cute si infiamma a lungo, subentrano forfora, prurito, styling che non tiene e spese in trattamenti “salvifici” che si potevano evitare con qualche accorgimento quotidiano.
Per questo, evita questi 5 errori mattutini comuni:
- La doccia troppo calda. Il danno è subdolo: l’acqua bollente disidrata il fusto rendendolo poroso e fragile, ma soprattutto irrita il cuoio capelluto. Calore eccessivo = più sebo reattivo e follicoli infiammati, un cocktail che indebolisce l’ancoraggio. La soluzione è elementare e potentissima: passa all’acqua tiepida e termina con un breve getto fresco sul cuoio capelluto. Questo aiuta a calmare l’infiammazione, riduce il sollevamento delle cuticole e dà una sferzata alla microcircolazione. Pochi secondi che valgono mesi di salute capillare.
- Asciugare strofinando con l’asciugamano sbagliato. Nella fretta, lo sfregamento con la spugna standard massacra i capelli quando sono nel loro stato più vulnerabile: bagnati. L’attrito provoca frizz, doppie punte e strappi ai capelli già indeboliti. La soluzione? Cambia gesto e materiale: tampona con delicatezza e sostituisci l’asciugamano tradizionale con un turbante in microfibra o una t-shirt in cotone. Assorbono l’acqua senza creare frizione, preservano la fibra e tagliano i tempi di asciugatura.
- Pettinare i capelli bagnati senza cautela. È l’errore più costoso. I capelli bagnati si allungano come gomma e si spezzano con niente; passare una spazzola a denti stretti dalla radice trascina e stressa il follicolo, accelerando la caduta. Raddrizza la rotta così: applica un districante/leave-in, prendi un pettine a denti larghi o una spazzola progettata per il bagnato e sciogli i nodi partendo dalle punte, salendo piano verso le radici. È la differenza tra salvare e perdere decine di capelli ogni mattina.
- Usare prodotti per lo styling troppo pesanti. Cere, gel e lacche “cemento” danno tenuta, ma molti contengono siliconi e polimeri che creano build-up. Il residuo appesantisce il fusto, sporca prima e può ostruire la superficie di sbocco del follicolo, alimentando infiammazione e capelli piatti. La soluzione è doppia: scegli mousse o spray leggeri che danno texture senza pesare e inserisci uno shampoo clarifying/detossinante ogni 10-15 giorni per azzerare i residui. Lo styling regge meglio e la cute respira.
- Stress mattutino e colazione saltata. Non è un danno meccanico, ma biochimico. Le partenze “a sirena” alzano il cortisolo; se diventa un’abitudine, il corpo spinge più follicoli in effluvio telogen, traducendo lo stress in capelli nel lavandino. Saltare la colazione amplifica i picchi glicemici e l’irritabilità. La soluzione è sorprendentemente semplice: ritagliati 10 minuti per una colazione proteica con vitamine (uova o yogurt con frutta e frutta secca, ad esempio), bevi acqua e inizia con tre respiri profondi. Stabilizzi zuccheri, umore e, sì, anche la tua chioma.

Correggere questi gesti dà risultati tangibili. Dopo una settimana noterai meno rotture, in un mese la lucentezza torna, e nel giro di qualche ciclo di crescita i fusti appariranno più forti. Per rendere il piano a prova di distrazioni, aggiungi due mosse “di manutenzione” che gli esperti considerano valide.
Prima di tutto, proteggi i capelli dal calore del phon e delle piastre con un termoprotettore e mantieni l’aria del phon a temperatura media, a distanza di sicurezza: meno stress oggi significa più densità domani.
Poi presta attenzione alla cute: se hai forfora o prurito persistente, alterna lo shampoo abituale con formule lenitive o specifiche; una cute in equilibrio è la base per capelli che crescono meglio. E se la caduta è improvvisa, a chiazze, o dura oltre 2-3 mesi, confrontati con un dermatologo/tricologo: può valutare carenze di ferro/ferritina, vitamina D o altre cause e indicare terapie mirate. Gli integratori? Solo su consiglio medico: non servono a tutti e il “fai da te” spesso è denaro buttato.





